Il Ministro con i rapporti per il Parlamento va avanti e spinge tanto sulla Riforma Costituzionale e spiega a Il Giornale le novità
Un percorso lungo, insidioso e complicato, ma alla fine si intravede una luce. E su quella il governo va avanti e non si ferma. Non lo fa il Ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, uno abituato ad alzarsi la mattina presto e prendere il treno diretto per Roma, lui che potrebbe avere un aereo e fare il suo percorso più tranquillamente. Invece lo si vede a Mestre prendere il treno per la capitale come se fosse un pendolare qualsiasi. E questa è una mentalità semplice ma chiara che lo stesso Ciriani applica nella vita di tutti i giorni anche e soprattutto in politica, figuriamoci tra gli emendamenti del Milleproroghe e la riforma del Premierato.
Una riforma alla quale sta dedicando tanto del suo tempo, anche perché fa parte del suo lavoro e poi avrebbe ottenuto l’incarico direttamente dal Premier Meloni di ascoltare tutti e mettere in piedi un testo per far sì che, alla fine, venga accettato da tutti. Per Ciriani è una missione quella di poter dare più potere e più decisione “al voto dei cittadini cui fare scegliere direttamente il presidente del Consiglio oltre a sindaci e governatori”. L’obiettivo, come ha sempre detto Giorgia Meloni, è quello di garantire dei governi più stabili, anche perché senza, tutto poi ricade sulla vita politica e anche sull’economia, e non solo.
Si cerca di dare più solidità al Paese, cercando di avere un premier eletto direttamente e un governo più forte, solido e duraturo. L’intenzione è questa. Ciriani, infatti, ribadisce a Il Giornale, che non è una riforma che “serve al centrodestra ma a un Paese” anche perché fino ad ora, ed la storia degli ultimi dieci o quindici anni, un governo dura in media un anno e due mesi. E quando succede questo, non è che aumenti la credibilità a livello internazionale.
Un punto importante, anche perché, come ama ribadire e ripetere il Ministro Ciriani, la cattiva politica poi si porta dietro tutto, dall’essere sempre e perennemente in campagna elettorale, andando a trascurare quelli che sono gli obiettivi che si dovrebbe prefiggere un governo che viene eletto, non certo quello che troppo spesso “si è formato dentro il Palazzo”. E riguardo ai poteri del Colle e del Presidente della Repubblica, che tanto aveva fatto discutere anche all’interno della maggioranza, Luca Ciriani sottolinea che il Premierato è una via di mezzo per salvaguardare i poteri del Quirinale, che avrà un ruolo fondamentale anche con questa riforma”. E non solo perché il Ministro dei rapporti con il Parlamento spiega: “Abbiamo ascoltato e tenuto conto anche dei pensieri e delle critiche delle opposizioni e di chi chiedeva, pure in maggioranza, di preservare le prerogative del Colle“