Sandro Scavazza, uno dei responsabili del CRA, in esclusiva ai nostri microfoni sulla protesta degli agricoltori: “Il giorno in cui entreremo a Roma è da concordare”
La protesta degli agricoltori continua. Nelle prossime ore alle porte di Roma sono attesi centinaia di trattori per preparare la cosiddetta invasione della Capitale. Di questo ne abbiamo parlato con Sandro Scavazza, uno dei responsabili del movimento CRA.
Sandro Scavazza, com’è la situazione?
“Stanno arrivando i primi trattori vicino a Roma“.
Ma parliamo degli agricoltori che aderiscono alla vostra associazione?
“Sempre noi del CRA“.
E una volta che convergono, cosa farete? Domani entrate voi fisicamente Roma?
“Domani no. Noi concentreremo tutti i mezzi e, una volta finita questa, decideremo nel giorno in cui entreremo a Roma. E’ tutto da concordare“.
Sta emergendo sempre di più che questa protesta sia divisa tra le sigle?
“Dietro a quelli della Nomentana ci sono Salvini e Centinaio. Noi non possiamo avere nessuna figura politica di riferimento“.
Tutti, però, siete contro la Coldiretti.
“Certo, sono loro che ci hanno portato dalla distruzione totale. L’unico sindacato europeo che non sta al fianco dei contadini a lottare“.
Chi sono, invece, gli agricoltori arrivati a Sanremo e stanno portando una trattativa per portare sul palco.
“Vi dico una cosa. C’era stato un accordo, poi il ministro con il collarino giallo (Lollobrigida ndr) ha impedito di farci andare. Retromarcia della Rai, che ha invitato persone vicine alla Coldiretti“.
Quindi è vero che siete disuniti?
“Noi non siamo contro la Coldiretti come sigla, ma contro i vertici“.
Voi non entrate ancora su Roma. Probabile che lo facciano quelli della Nomentana?
“Penso solo a chiacchiere, ma non lo so. Il problema è che ni siamo tutti quanti in campagna, ma qualcuno è anche in campagna elettorale“.
Intervista a cura di Luigia Luciani