Cesare Mirabelli, presidente emerito della Consulta, in un’intervista a ‘La Stampa’ critica in modo molto duro il premierato. Ecco le sue parole.
Il governo non ha nessuna intenzione di fare un passo indietro sul premierato. La discussione in Senato continua e, come detto in più di un’occasione nei giorni scorsi, la norma è quasi definita. Sono da limare gli ultimi dettagli e il tutto sarà affrontato nei prossimi giorni dai leader dei partiti che formano la maggioranza.
Le modifiche, però, non hanno fatto cambiare idea alle opposizioni, che continuano a criticare in molto duro il provvedimento. Una idea condivisa anche da Cesare Mirabelli, presidente emerito della Consulta, che in un’intervista a La Stampa ha commentato la norma precisando che per lui è una vera e propria gabbia.
Mirabelli e il ruolo del presidente della Repubblica
Premierato che è stato molto criticato anche per il fatto che si rischia di avere un presidente della Repubblica depotenziato. Un pensiero che il governo ha subito smentito, ma Mirabelli non è assolutamente d’accordo con quest’ultima versione. “Il premierato mortifica Parlamento e Capo dello Stato“, il pensiero del presidente emerito della Consulta.
Parole che confermano come il costituzionalista sia contro il provvedimento. Nonostante questo, come detto in precedenza, il governo non ha nessuna intenzione di fare un passo indietro sulla norma e per questo motivo non ci resta che aspettare le prossime settimane per avere un quadro più chiaro sulle tempistiche del via libera al premierato.
Il governo al lavoro sul premierato
Il governo continua a lavorare sul premierato. Sono quattro i passaggi in Parlamento per dare il via libera definitivo alla norma e, quindi, il percorso è ancora molto lungo. L’obiettivo della maggioranza è quello di arrivare alla prima approvazione in Senato per poi iniziare la discussione alla Camera.
Si tratta di un dibattito che quindi continuerà a tenere banco ancora per diverso tempo, ma il governo non ha intenzione di fare un passo indietro e continuerà a percorrere la sua strada per arrivare al via libera del premierato.