“Proclameremo entro oggi qualcosa di grande e di rottura, che faremo tra uno-due- tre giorni. Volevamo aspettare e fare una manifestazione più in là, ma gli eventi di ieri ci hanno portato ad accelerare”. Così a Notizie.com Danilo Calvani (Cra) sulla protesta degli agricoltori. E al ministro Lollobrigida dice…
“Temo molto la sfiducia del popolo, raramente la sfiducia di persone già sfiduciate”. Così, in un’intervista al Corriere della Sera, il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, alla domanda se teme la mozione di sfiducia di Renzi. Quindi non si dimette entro martedì, come chiedono gli agricoltori per bocca di Danilo Calvani?
“L’unica persona che non intendo incontrare è un signore che non so che mestiere faccia.
Non ha alcun senso parlare con quei pochi che su questo movimento hanno tentato di mettere il cappello, sfruttando gli agricoltori senza rappresentarli. Mentre ho visto e vedrò tutti gli altri, in buona fede e cercando di capire i loro problemi”, sottolinea. Poi, spiega: “In legge di Bilancio abbiamo scelto di dare priorità a interventi che permettessero di sostenere le imprese agricole in difficoltà. I pochi soldi disponibili ci hanno imposto un ordine di priorità, a cominciare dal fondo emergenze di 300 milioni per le aziende colpite da criticità ambientali o fitopatie”.
Il ministro Lollobrigida dunque, non nomina nell’intervista Danilo Calvani. Nonostante la domanda precisa del giornalista. E allora noi di Notizie.com, abbiamo deciso di chiamare di nuovo l’ex forcone che guida la protesta del Cra. Calvani come al solito risponde con carica ed energia, non risparmia attacchi agli uni e agli altri. Dove gli uni, sono parte di chi ha ricevuto ieri il governo a Palazzo Chigi e ovviamente il titolare del dicastero all’Agricoltura, e gli altri sono i “colleghi” di Riscatto agricolo, che nella giornata ieri hanno prima ragionato per ore con Francesco Lollobrigida, che alla fine si è presentato a tarda serata al presidio di Via Nomentana, pare spaccandolo. E sempre ieri Riscatto agricolo ha manifestato sul Grande Raccordo Anulare di Roma con 150 trattori. I mezzi dovevano essere 400, “O tutti o nessuno”, si era ripetuto, ma evidentemente qualcosa si è inceppato…
Tornano all’intervista con Danilo Calvani, quando ci risponde al telefono si sta recando di nuovo in Questura. “Perchè proclameremo entro oggi qualcosa di grande e di rottura, che faremo tra uno-due- tre giorni. Volevamo aspettare e fare una manifestazione più in là ma gli eventi di ieri ci hanno portato ad accelerare. Ora non sappiamo esattamente la data dell’evento, dobbiamo concertare luogo e forma della manifestazione con le forze dell’ordine. Sara statica? In movimento? Andremo al Circo Massimo? Non lo sappiamo…ma sappiamo che daremo nell’occhio. Sempre però all’insegna della legalità!“. In attesa dunque di sapere quale sarà l’appuntamento eclatante, ( potrebbe essere mercoledì prossimo) chiediamo intanto a Calvani di commentare la giornata di ieri: Cra fuori dal tavolo convocato a Chigi, ma fuori anche da appuntamenti successivi. Lollobrigida infatti ha voluto parlare, per ora, solo con Riscatto Agricolo. “Ebbene cosa hanno ottenuto ieri gli agricoltori del coordinamento che fa capo a Fais? Nulla, solo reazioni social! Hanno finto di trattare col Ministero…Una pagliacciata che non ci aspettavamo. Il ministro Lollobrigida convocando praticamente solo Coldiretti prima e Riscatto Agricolo poi ha “aizzato gli animi”. Ha fatto per noi una cosa non corretta. E poi dice, “Io Calvani non lo voglio ascoltare!”.
Prosegue ancora Danilo Calvani ai nostri microfoni, “Dietro di noi Castellino? Non mi devono diffamare, pensassero a quando alcuni uomini di questo Governo nel passato scendevano in piazza al fianco di determinati personaggi…Mi dicono pure che io non ho mai fatto l’agricoltore, che non ho mai lavorato. Basterebbe controllare, fatelo pure voi giornalisti, da quando sono iscritto all’Inps di Latina. E poi io di carichi pendenti non ne ho!. Ora mi aspettano in Questura…vi sapremo dire. Ma una cosa me la faccia aggiungere: noi del Cra non siamo strumento della politica!”.