Come ben sappiamo in Italia il prelievo di contanti è legato a ferree leggi dell’Agenzia delle Entrate che sottopone i nostri conti a controlli sistematici. C’è però un nuovo limite per il ritiro.
Il nostro paese si trova a una svolta dal punto di vista economico con un cambiamento che potrebbe di certo interessare molti di voi.
Dal primo giorno del nuovo anno sono cambiate diverse cose che ci riguardano da vicino, ma che non tutti magari hanno appreso. Per questo diventa interessante approfondire un argomento che prima o poi potrebbe toccare chiunque di noi. Un cambiamento di regole che ha influenzato anche l’opinione pubblica in merito al prelievo di denaro o ai bonifici.
Proprio i controlli e le eventuali sanzioni dell’Agenzia delle Entrate preoccupano anche quegli italiani che sono perfettamente in regola con la legge. Questo però solo ed esclusivamente perché non si conoscono abbastanza a fondo le regole legate proprio all’utilizzo del nostro conto corrente. Andiamo dunque ad approfondire questo argomento, cercando di essere il più precisi possibile.
Per prima cosa possiamo sottolineare che il tetto dell’utilizzo di contatti è salito da 2mila a 5mila euro, cambiando alcune prospettive nelle spese degli italiani. Oggi chi vuole effettuare un bonifico in contanti può farlo fino appunto a 5mila euro con uno stravolgimento molto importante dal punto di vista economico.
Va sottolineato poi che non esiste un limite, invece, per il prelievo di contanti dal nostro conto corrente se intestato a un individui e non a società o a imprenditori. Se si effettua dunque un prelievo di qualsiasi somma non si viola alcuna normativa e non si rischiano sanzioni legate alle leggi di antiriciclaggio.
L’Agenzia delle Entrate in questo caso non può avviare un’ispezione nei confronti di chi va a svuotare il proprio conto chiedendo contanti. I controlli fiscali invece riguardano solo ed esclusivamente i versamenti proprio in contanti.
Dobbiamo approfondire l’articolo 32 del Testo Unico sulle imposte sulla redditività che stabilisce come tutti i movimenti in entrata sul conto, compresi i versamenti di contanti, sono considerati dei redditi. Proprio in questo senso il contribuente dovrebbe evidenziare nella dichiarazione dei redditi anche le somme dirette versate.
In caso di mancata dichiarazione sarà possibile dover fornire spiegazioni in caso di controlli fiscali sulla somma versata e se già tassata alla fonte, come potrebbe essere una vincita al gioco, o esentasse, come donazioni o risarcimenti. Per questo sarebbe utilie compilare un modulo di autocertificazione andando a specificare le spese per cui verranno usati questi contanti.