E’ arrivata la decisione del Gup nei confronti dei due dipendenti del’Onu coinvolti nel caso Attanasio. Si tratta di una sentenza che sta facendo molto discutere.
Il 22 febbraio saranno tre anni dall’agguato in Congo che ha portato alla morte dell’ambasciatore italiano Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci. A pochi giorni da questo terribile anniversario arriva una sentenza del Gup di Roma destinata a far discutere per molto tempo.
Come riportato dall’Ansa, infatti, il Gup ha deciso di non procedere nei confronti dei due dipendenti dell’Onu che sono coinvolti nell’indagine legata alla morte dei nostri connazionali. Una scelta a sorpresa e che ha portato alla dura reazione da parte dei familiari delle vittime.
La Procura di Roma prepara il ricorso
La decisione del Gup di Roma, però, non chiude assolutamente la vicenda. La Procura di Roma, infatti, ha già annunciato la propria volontà di presentare un ricorso in Corte d’Appello contro il non luogo a procedere nei confronti dei due dipendenti dell’Onu.
La palla, quindi, ora passa al giudice di secondo grado. Toccherà a lui decidere se confermare la sentenza del Gup oppure ribaltare tutto e far partire il processo dalla Corte d’Assise.
La rabbia dei familiari di Luca Attanasio
Rabbia e la volontà di continuare la lotta per avere giustizia. E’ questa la reazione avuta dai familiari di Luca Attanasio nel momento della sentenza. “Ci batteremo in ogni modo che la legge consente e in ogni luogo per arrivare alla verità – ha dichiarato ai giornalisti il padre Salvatore – c’è una grande amarezza. Forse è mancato coraggio. Non sono un giurista, ma per i nostri legali c’erano dei margini. E’ mancato quel coraggio che giudici e Stato non hanno avuto“.
Ma, come detto in precedenza, la battaglia non è assolutamente terminata. Ora si passa in secondo grado. La speranza da parte dei familiari è che si possa avere giustizia.