Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera ed esponente di Forza Italia, in un’intervista a ‘La Stampa’ si sofferma sulle polemiche dei giorni scorsi.
Sanremo è finito ormai da qualche giorno, ma le polemiche continuano senza sosta. Oltre alla vicenda Geolier, stanno facendo molto discutere le parole di Ghali e quanto successo durante Domenica In. Temi che sono arrivati anche al centro del dibattito politico nelle ultime ore.
E proprio su queste polemiche Giorgio Mulè si sofferma in una intervista a La Stampa. L’esponente di Forza Italia ha le idee chiare su quanto successo: “A Sanremo si va solo per cantare, no per parlare di altri temi“.
Le parole di Ghali continuano a far discutere. Il cantante dal palco di Sanremo ha chiesto lo stop al genocidio da parte di Israele su Gaza. Parole che hanno fatto scattare immediatamente la polemica. L’ambasciata in Italia ha immediatamente voluto le scuse della Rai. Queste sono arrivate nella conferenza stampa della domenica, ma le discussioni non sono assolutamente finite.
Mulè in questa intervista sottolinea come le parole di Ghali sono inaccettabili. “Non voglio buttare la croce su Amadeus – aggiunge l’esponente di Forza Italia – però mi sarebbe piaciuto che fosse tornato sul tema offrendo un quadro più corretto davanti a 10 milioni di italiani“. Il vicepresidente della Camera parla anche dal caso Dargen D’Amico sui migranti ribadendo che non è censura. Per il forzista il cantante non era a Domenica In per parlare di immigrazione.
Le polemiche sul Festival di Sanremo non sono destinate a finire. Il caso Geolier continua a far discutere, ma al centro del dibattito ci sono anche le altre dichiarazioni. Vicende che potrebbero portare la Rai a sposare una linea diversa durante la prossima edizione. Decisioni che saranno prese insieme al nuovo direttore artistico. Vedremo se ci sarà un cambio di passo oppure si continuerà sulla strada intrapresa in queste ultime settimane.