Nel corso di una intervista che ha rilasciato al quotidiano “Libero” è intervenuto lo storico chef, Bruno Barbieri
Bruno Barbieri è uno dei volti noti più amati della televisione italiana. In particolar modo per quanto riguarda il suo settore: la cucina. Uno dei giudici di Masterchef ha rilasciato una intervista al quotidiano “Libero” dove ha affrontato vari temi. Uno su tutti, però, ha catturato l’attenzione del pubblico e degli amanti della cucina: vale a dire la farina di grillo. Un prodotto che, mai nell’ultimo periodo, sta subendo delle critiche feroci dopo l’approvazione da parte dell’Unione Europea.
A dire il vero, però, il cuoco non si sorprende di tutto questo clamore. Ed il motivo è fin troppo evidente: a quanto pare la utilizzava già più di 20 anni fa. Segno del fatto che, per lo stesso Barbieri, non si tratta affatto di una clamorosa novità ma solamente di un “ritorno al passato”. Nel corso della stessa intervista ha rivelato che la sua categoria, quella degli chef, piace moltissimo sperimentare. Allo stesso tempo, però, senza nulla togliere alle farine di grilli ha precisato che nel nostro Paese abbiamo altre categorie di “farine straordinarie“.
Sempre rimanendo in tema ha risposto alla domanda sul perché l’Europa non si faccia molto gli affari propri su come cucinano in Italia. La risposta, ovviamente, non si è fatta attendere: “Probabilmente l’Europa non cucina come sappiamo cucinare noi”. Non sono mancati gli elogi al nostro Paese, tanto da definirlo “imbattibile” su questo campo e che la nostra storia è esclusivamente legata al cibo rispetto agli altri.
Un altro tema affrontato nell’intervista non può che essere quello relativo alla protesta degli agricoltori che, oramai da settimane, continuano a scendere in piazza e per le strade (in maniera pacifica) con i loro trattori. Su di loro è stato molto chiaro: “Abbiamo grandissimo rispetto per tutti coloro che coltivano la terra e, soprattutto, per chi lavora la terra. Anche perché gli stessi agricoltori mi vedono accanto a loro in questa battaglia. Vengo da una famiglia di contadini e so benissimo cosa significa fare quel tipo di lavoro“.
In conclusione ha risposto alla domanda in merito a quale piatto cucinerebbe per la premier, Giorgia Meloni. Gli farebbe molto piacere prepararle una cena: magari un soufflé di lasagna. Un cibo bolognese (come lo è lo stesso cuoco) che deve “crescere” proprio come il nostro Paese.