Luca Dell’Atti fa un passo indietro dopo la sua bravata e il clamore che ha suscitato un suo post su Instagram
Luca Dell’Atti si è dimesso dalla carica di presidente del museo di Ostuni. Non tutto è permesso, non tutto è lecito, soprattutto se sei una persona che ricopre un incarico importante e di alto livello culturale. Di sicuro, tutto ha dimostrato, l’ormai ex presidente del Museo di Ostuni, tranne quello di essere una persona che può ricoprire un ruolo di quel genere, a maggior ragione dopo aver postato una foto capovolta del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel 2024, mostrando bassezza, rozzezza e poca intelligenza e pochissimo livello culturale. Imperdonabile come gesto e come richiamo d’attenzione. E per questo motivo, colto da improvvisa lucidità, ha deciso di fare un passo indietro e di allontanarsi dal Museo di Ostuni, dopo il clamore che ha suscitato la pubblicazione sul suo profilo Instagram di una storia con una foto della premier Giorgia Meloni a testa in giù.
Imbarazzato, e non poteva essere altrimenti, il sindaco di Ostuni, Angelo Pomes, che, probabilmente, in quel posto ce l’aveva messo proprio lui, tanto che il Primo cittadino di Ostuni aveva annunciato “serie valutazioni” sulla situazione. Un’immagine e un gesto che aveva suscitato polemiche e sdegno da entrambe le parti sia quella della maggioranza che dell’opposizione, tanto che si chiedeva a livello bipartisan di prendere provvedimenti in tal senso alle istituzioni.
L’onda di sdegno è arrivata da ogni parte politica, tanto che lo stesso “illuminato” Dell’Atti ne ha preso atto, si è reso conto di quello che aveva fatto e delle reazioni che aveva provocato e ha deciso di fare un passo indietro. Ma le sue scuse, naturalmente, non sono bastate per chiudere a tarallucci e vino una vicenda indegna per una persona che dovrebbe avere cultura non di destra o di sinistra, ma semplicemente cultura e intelligenza.
Dell’Atti si è scusato e si è detto profondamente rammaricato del suo gesto. “L’ho fatto sull’impeto di una critica sulle posizioni assunte dalla presidente del consiglio con riferimento alla giornata del ricordo“, ha spiegato l’ex presidente del Museo di Ostuni con un secondo post sui suoi profili social. Scusarsi era il minimo.