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Terzo mandato, Stefani (Lega) a Notizie.com: “Non riguarda solo i partiti, ma tutti i cittadini”

Published by
Giovanna Sorrentino

Sul terzo mandato dei governatori spero che non ci sarà una riflessione mors tua vita mea, che porta alla morte tua e mia”. 

In esclusiva a Notizie.com, Erika Stefani, capogruppo della Lega in commissione Giustizia e responsabile del Dipartimento Autonomia della Lega. “L’ipotesi del terzo mandato apre alla possibilità di consolidare delle posizioni. Non so come andrà il dibattito ma non riguarda solo le Regioni governate dalla Lega. È una questione di tutti i territori”.

“Riguarda tutti i cittadini, non è solo una questione tra partiti” (Foto di Facebbok) – notizie.com

Senatrice Stefani, Fratelli d’Italia dice no al terzo mandato, la Lega dice sì. Siamo di fronte a un nuovo scontro?
Intanto, ben venga che ci sia questo dibattito sulla possibilità di confermare o meno le candidature di chi ha già ha fatto questa esperienza. Credo che debba interessare non solo le logiche e la continuità di partito, o l’idea di salvare se stessi. Il tema riguarda tutti i cittadini. Per questo, come senatori, abbiamo proposto l’emendamento al decreto legge elezioni: non vogliamo che venga messo nel cassetto il tema, molto sentito, della possibilità per i governatori di fare il terzo mandato, di cui si è già parlato nel caso dei sindaci. Non può essere una norma burocratica a impedire al cittadino di scegliere”.

Cosa pensa del pericolo del troppo potere ai governatori che restano alla guida delle Regioni per molti anni?
Non c’è alcun rischio di creare posizioni di potere. Ricordo che l’ordinamento degli enti locali è cambiato. Le norme che dirigono la moralità e la legalità dell’attività amministrativa sono strettissime e severe. Quindi il governatore riconfermato non può usare il potere in modo indisturbato con il terzo mandato. Per questo riteniamo diciamo sì al terzo mandato per il presidenti di Regione. L’alternanza non deve essere assicurata a tutti i costi”.

Giorgia Meloni, Matteo Salvini (Ansa Notizie.com)

Si spieghi…
Dobbiamo trovare chi lavora bene. Non possiamo aprire la successione cercando un personaggio qualsiasi per metterlo lì a svolgere compiti difficili, complicati e che richiedono esperienza e conoscenza. Un chiaro esempio è il governatore del Veneto Luca Zaia. Al di là dei consensi enormi che ha, dopo di lui non dobbiamo cercare chiunque: credo che chi verrà dopo di lui subirà continui paragoni”.

Il terzo mandato potrebbe diventare anche un’arma a doppio taglio per il centrodestra, nelle Regioni dove i governatori di centrosinistra sono altrettanto forti come Zaia. Ad esempio Vincenzo De Luca in Campania.
Non credo che si debba fare riferimento a un manuale e fare il gioco delle scacchiere. Il concetto che ognuno deve avere qualcosa è sbagliato. I partiti non devono monopolizzare e passare sopra alla volontà del cittadino. Se De Luca o Bonaccini verranno riconfermati, significa che hanno lavorato bene. Ma lasciamo scegliere ai cittadini, che oggi hanno una grande maturità. Non ha importanza trovarsi con un governatore in più nello scacchiere della Lega o di un altro partito in base alle percentuali”.

Tra Lega e Fratelli d’Italia è una questione politica e di gioco di forza all’interno della coalizione. FdI, forte del consenso dei cittadini, rivendica il diritto scegliere i candidati. La Lega invece, forte della sua storia, rivendica i suoi presidenti di Regione. Come se ne esce?
Fratelli d’Italia ha ottenuto un ottimo risultato alle politiche, frutto di un periodo rocambolesco che abbiamo vissuto negli ultimi anni, Covid incluso. La pandemia ha imposto un governo di larghe intese per risolvere l’emergenza. Fratelli d’Italia ha potuto agire dall’opposizione. Ha avuto la fortuna di poter patrimonializzare il consenso. Invece, quando la Lega è andata alle europee nel 2019, abbiamo quasi raggiunto il 40% non avuto le tempistiche per patrimonializzare il 40%. FdI oggi ha queste congiunture: ma la patrimonializzazione non passa attraverso la soppressione dell’alleato né la cannibalizzazione. Passa attraverso il lavoro che si fa e si porta avanti. E noi come Lega riteniamo che dobbiamo guardare l’elettorato. Il sentimento della popolazione che ha votato la Lega non entra dentro FdI e va salvaguardato. Non servono percentuali di voto e manuale: si deve lavorare insieme per crescere insieme e dare una risposta ai cittadini”.

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Giovanna Sorrentino