Russia, l’attivista Alexei Navalny è morto: si è spento in prigione. Lo ha confermato l’agenzia di stampa locale
Non si avevano più sue notizie da settimane. Negli ultimi minuti, però, è arrivata quella che nessuno mai si sarebbe aspettato: Alexei Navalny, l’attivista politico russo arrestato poco più di un anno fa, è morto. Il principale oppositore russo si è spento nella cella della prigione. Questo è quello che ha confermato l’agenzia di stampa russa ‘Tass‘. Non sono state rese note altre informazioni in merito alla sua morte. Le cause, fanno sapere, sono in fase di accertamento.
L’annuncio della sua morte, invece, è stato data dal servizio penitenziario nazionale russo. Navalny aveva 47 anni e dal 2021 si trovava in carcere. Motivo? Per diversi reati. Tra questi quello di “frode su eccezionalmente vasta scala”. La sua vicenda ha fatto molto discutere tutto il mondo. Tanto è vero che è stata chiesta, in più di una occasione, la possibilità di farlo uscire dal carcere trovando il muro da parte della Russia.
L’uomo si è spento nella colonia penale numero 3 dell’Okrug autonomo di Yamalo-Nenets. Nel comunicato ufficiale è stato sottolineato che Navalny si sia sentito male dopo una passeggiata. Si presume, quindi, un improvviso malore. Immediatamente avrebbe perso conoscenza. Gli operatori sanitari sarebbero arrivati subito in soccorso per cercare di salvargli la vita, ma non ci sarebbe stato nulla da fare.
“Sono state eseguite tutte le misure di rianimazione necessarie, ma non hanno dato risultati positivi. I medici del pronto soccorso hanno confermato la morte del condannato. Si stanno accertando le cause della morte“. Come annunciato in precedenza è attualmente in corso una indagine in merito alle cause della sua morte. Il servizio penitenziario ha comunicato di aver dato il “via libera” per l’invio di una commissione di inchiesta presso la colonia penale dove è avvenuta la morte del 47enne.
Non si avevano più sue notizie da tempo. Fino a quando a gennaio non era, appunto, riemerso in una colonia penale oltre il Circolo polare artico (a 2mila chilometri da Mosca e a 30 gradi sotto zero) quando era scomparso dai radar. Una di quelle notizie che mai avremmo voluto dare e che, di conseguenza, sta facendo attualmente il giro del web.