Mara Morini: “Con la morte di Navalny si è chiuso un ciclo. Vi spiego perché”

Mara Morini, professoressa di Politica Comparata all’Università di Genova, in esclusiva ai nostri microfoni: “Ecco perché Putin non ha parlato della morte di Navalny”.

La morte di Navalny continua a far discutere in Russia. Sul tema la nostra redazione ha contattato in esclusiva Mara Morini, docente di Politica Comparata all’Università di Genova.

Esclusiva Morini morte Navalny
Mara Morini sulla morte di Navalny – Notizie.com – © Ansa

Professoressa Morini, nelle ultime ore sono state fatte molte ipotesi sulla morte di Navalny. C’è davvero qualcosa dietro il suo decesso?

Non sono una fan di retroscena e complottismi. La decisione di trasferirlo nella colonia penale IK-3 è sembrata da subito una condanna a morte. Quando è stata data la notizia per molti analisti la domanda è sempre stata quando sarebbe morto e non se. Non credo che si debba perdere tempo sulle cause del decesso. Il dato sostanziale è che era un dissidente russo incarcerato per una serie di motivi e questo è stato indice della volontà del regime putiniano di reprimere qualsiasi forma di dissenso di un personaggio come Navalny. Era molto scomodo al Cremlino. Per la sua morte c’è una responsabilità collettiva di una classe politica e per alcuni analisti, anche russi, si ritiene una responsabilità indiretta di quella di popolazione che non è in grado di reagire e di sostenere qualsiasi oppositore dissidente russo per il timore delle possibili conseguenze”.

Morini: “La morte di Navalny non influirà sulle prossime elezioni”

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Mara Morini in esclusiva ai nostri microfoni – Notizie.com

La morte di Navalny potrebbe influire sulle prossime elezioni russe?

Non credo anche perché non è detto che la commissione elettorale renderà pubblico il dato di un possibile calo della partecipazione elettorale. E’ probabile, però, che le manifestazioni continueranno nelle prossime settimane. Inoltre, dobbiamo capire anche quando ci sarà il funerale. Non è da escludere che le esequie vengano posticipate al 17 marzo“.

Cos’è rimasto dell’opposizione russa dopo la morte di Navalny?

Per me si è chiuso un ciclo. Navalny era riuscito a consolidare l’opposizione sfruttando anche i social media. E’ stato l’unico in grado di dimostrare che una parte della popolazione voleva un cambio di regime. Ora è davvero difficile trovare una persona che abbia caratteristiche simili a Navalny“.

Come dobbiamo interpretare il silenzio di Putin?

Putin non lo ha mai menzionato. Questo ha portato tutti gli analisti a identificare Navalny come oppositore fastidioso. Non ne ha mai parlato e non lo farà in futuro. Sarebbe un po’ renderlo come un martire“.

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