La vedova di Litvinenko, morto 18 anni fa a Londra, in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ chiede un cambio di passo nei confronti di Mosca.
La morte di Navalny ha riacceso il dolore nei familiari di tutti gli oppositori di Putin che hanno perso la vita in questi anni. Tra loro c’è anche Aleksander Litvinenko, deceduto ormai 18 anni fa dopo essere stato avvelenato a Londra durante un incontro con alcuni esponenti del Cremlino.
Una scomparsa che è ancora viva nella mente della moglie dell’ex agente Kgb. E la vedova in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera chiede un cambio di passo. “Speriamo che la reazione non sia solo quella del cordoglio. Bisogna far capire a Mosca che non si possono più avere negoziati“, le parole della donne.
Non si hanno ancora certezze sulle cause della morte di Navalny. L’attivista era ormai da tempo in carcere in Siberia e da Mosca non hanno dato particolari informazioni sui motivi del decesso. La vedova di Litvinenko punta il dito su Putin e rivela anche un particolare che nessuno fino ad oggi sapeva.
Stando a quanto raccontato dalla donna, due giorni fa la madre di Navalny era andato a trovare in carcere il figlio trovandolo in buona salute. Nessuno, quindi, si aspettava una morte così improvvisa. Naturalmente non si hanno certezze e, come successo anche in passato, difficilmente arriveranno. Ma la scomparsa dell’attivista ha riacceso alcuni movimenti e nei prossimi giorni non sono da escludere proteste per chiedere giustizia.
La morte di Navalny porta la vedova Litvinenko ad appellarsi all’Europa. Per lei non è assolutamente il momento di fermare il sostegno all’Ucraina e negoziare con Putin. Il suo augurio è che dall’Occidente arrivi un chiaro messaggio sul fatto che non esistono possibilità di accordo con l’attuale inquilino del Cremlino perché lui è “un criminale, aggressore e assassino“. Parole molto dure, ma che arrivano dopo 18 anni di dolore per la morte del marito.