È una storia assurda quella che arriva dal Belgio: ora il padre, in custodia cautelare in carcere, rischia una pena di ben dodici anni
Un uomo di 57 anni, D.B., rischia dodici anni di carcere per aver violentato sua figlia per più di vent’anni. È quanto arriva da Tongeren, un città in Belgio: dall’età di 12 anni, secondo quanto sostiene il pubblico ministero, la ragazzina è sotto l’effetto di farmaci per dormire che le ha dato il padre. Il giudice di Tongeren si è mostrato molto indignato durante l’interrogatorio del 57enne, che giovedì mattina è dovuto essere presente per rispondere degli atti raccapriccianti compiuti tra il 2001 e il 2023. Tutto è iniziato all’età di otto anni quando è stata violentata per la prima volta in bagno. “È un ricordo molto chiaro, allora arrivò mio fratello a fermarlo. Mio padre in quel caso lo ha immediatamente cacciato fuori”, ha detto in lacrime la donna.
Dall’età di 12 anni sostiene di aver avuto regolarmente degli strani sintomi fisici, come l’addormentarsi improvvisamente sempre dopo cena. Succedeva ogni fine settimana: “Ogni sabato sembrava che un uomo mi colpisse alla testa con un martello. Ero stordita e mi sentivo come se avessi bevuto. Quando mi sdraiavo sul divano, tutto diventava nero finché non mi svegliavo di nuovo la mattina”. Visto che la madre soffriva degli stessi sintomi, si pensava che si trattasse di un fatto genetico: “Mio padre diceva che avevamo la stessa malattia perché siamo nate lo stesso giorno”, ha aggiunto.
Quello che non sapevano era che in realtà il padre D. gli somministrava di nascosto dei sonniferi per abusare di lei: “Una volta ho trovato della polvere bianca nei miei maccheroni. Ma davvero non avevo capito che si trattasse di farmaci. Mio padre sosteneva che fosse farina che non era stata sciolta correttamente nella salsa”, ha detto. Alla fine è stata la cognata della donna a porre il dubbio su questa situazione, convincendo la 29enne che dietro c’era dell’altro. Per questo la donna ha deciso di assecondare il padre un’ultima volta. Il giorno successivo, poi, il 5 febbraio 2023, si è recata drogata al centro di cura di Lovanio per sottoporsi a un esame fisico e per raccogliere delle prove contro il genitore.
Durante il test del DNA, sul corpo della donna sono stati trovati dello sperma e della saliva del padre, mentre il suo sangue conteneva una quantità tossica di sonniferi. Lo stesso vale per la madre, che da trent’anni soffriva degli stessi sintomi. L’avvocato delle due ora chiede un risarcimento che va dai 15.000 ai 30.000 euro. L’uomo in questo momento si trova in custodia cautelare nel carcere di Hasselt, e la procura di Tongeren chiede una pena detentiva effettiva di dodici anni: “Questi sono fatti orribili e allucinatori, ha ingannato la moglie per anni e probabilmente l’ha anche violentata. Ha abusato e ingannato sua figlia per anni. Il loro coraggio e la loro resilienza sono ammirevoli”, ha detto il giudice.