Nel corso di una intervista che ha rilasciato al quotidiano “Il Dubbio” è intervenuto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani
La notizia della morte di Alexei Navalny, ovvero dell’oppositore russo che è sempre stato contro Vladimir Putin, ha sconvolto il mondo intero. Anche dal nostro Paese sono arrivati messaggi di cordoglio nei confronti della famiglia dell’attivista. In particolar modo da Antonio Tajani. Nel corso di un evento, in quel di Milano, di ‘Forza Italia’ il vicepremier e ministro degli Esteri ne ha parlato in una intervista che ha rilasciato al quotidiano “Il Dubbio“. Nel corso della stessa ha voluto ricordare la figura dell’uomo venuto a mancare nelle ultime ore.
In nome del governo ha fatto sapere che saranno sempre pronti a schierarsi dalla parte di chi continuerà a lottare per la democrazia. Senza dimenticare anche la libertà di pensiero e i diritti di ogni essere umano. La morte di Navalny lo ha colpito moltissimo dopo che lo stesso era rimasto in prigione per anni. Oltre ad esprimere tutte le sue sentite condoglianze nei confronti della famiglia del dissidente, ci ha tenuto a ribadire che quello che lo ha visto vittima è stato un atto di “persecuzione“.
Successivamente si è soffermato a parlare della politica italiana. In particolar modo al ddl Nordio dove il Senato ha concesso il suo definitivo “ok”. Tra questi si prevede anche l’abolizione dell’abuso di ufficio. In merito a ciò ha espresso il proprio pensiero: “Quella della giustizia è una delle grandi riforme che questo governo metterà in atto. E’ un primo passo verso una riforma più ampia del sistema giustizia. Bisogna attuare i principi del giusto processo e della sua ragionevole durata. Una riforma voluta fortemente da Silvio Berlusconi“.
Sul tema delle intercettazioni ha precisato che la riforma non riguarderà i reati di mafia, terrorismo, traffico di stupefacenti e reati a sfondo sessuale. Si discuterà dell’uso indiscriminato delle stesse. La richiesta sua e di tutta Forza Italia è quella di mettere la parola “fine” ad ogni forma di abuso. Sulle modifiche presentate dal ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha precisato che hanno come obiettivo quello di poter rafforzare la tutela del terzo estraneo al procedimento e di tutelarne la privacy.