Carolina De Stefano, docente di Storia e Politica russa alla Luiss, in un’intervista a ‘Il Giornale’ parla della morte di Navalny e su cosa c’è dietro.
La morte di Navalny continua ad essere al centro di un dibattito anche internazionale. Molti esperti in queste ultime ore stanno facendo delle ipotesi sulla scomparsa dell’attivista. Tra loro c’è anche Carolina De Stefano, docente di Storia e Politica russa alla Luiss. La professoressa in un’intervista a Il Giornale si sofferma su quanto successo in questi ultimi giorni.
Secondo la professoressa Putin “sta ripulendo il Paese da tutte le persone che sono considerate dei traditori“. E la morte di Navalny rappresenta anche un segnale molto chiaro sia all’Occidente che anche agli altri oppositori.
Il futuro dell’opposizione di Putin per il momento non è chiaro. Ma con la morte di Navalny, come confermato anche dalla professoressa Mara Morini ai nostri microfoni, chiude un ciclo durato per ben 25 anni. La docente De Stefano aggiunge che in questo momento “si entra in un periodo in stile sovietico totalitario”.
E’ molto difficile, ad oggi, ipotizzare il successore dell’attivista. Naturalmente il futuro non si può prevedere e non è da escludere che un altro oppositore decida di seguire l’esempio di Navalny. Il percorso è comunque molto lungo e non sarà niente di immediato. Ma di certo quanto fatto dal principale oppositore di Putin resta nella mente di tutti e vedremo cosa succederà ora in futuro.
La morte di Navalny è avvenuta ad un mese dal voto e in molti si chiedono se questo evento potrebbe avere degli effetti. Diciamo che tutti gli studiosi rispondono in modo negativo considerando anche il fatto che Putin potrebbe non dare i dati ufficiali in caso di un calo. Ma per avere certezze bisognerà aspettare il 17 marzo, ultimo giorno per il voto in Russia.