Filippo Sensi, senatore del Pd, in un’intervista a ‘La Repubblica’ si sofferma sulla morte di Navalny e ammette: “La sua scomparsa come il delitto Matteotti”.
Cordoglio e non solo in Italia per ricordare Navalny. I messaggi sono stati diversi subito dopo la morte dell’attivista, ma nella giornata odierna, lunedì 19 febbraio, è prevista anche una fiaccolata al Campidoglio.
Omaggio che vedrà la partecipazione di diversi politici e tra loro anche il senatore del Pd Filippo Sensi. Il dem in un’intervista a La Repubblica conferma che ci sarà perché “si tratta di un segnale importante. Il nostro governo deve dare un segnale ancora più forte: portare il nostro ambasciatore a deporre un fiore dove i russi stanno omaggiando l’attivista“.
Ma c’è un qualcosa che Sensi definisce preoccupante. Infatti, a Milano sono state identificate una decina di persone proprio per aver portato dei fiori per Navalny. Il senatore dem in questa intervista sottolinea che siamo in Italia e non in Russia e si augura che la protesta in Campidoglio possa portare via qualche eccesso da parte della polizia.
Di certo è un qualcosa di davvero molto particolare e non è chiaro il motivo di queste identificazioni. Vedremo se sarà la stessa polizia a spiegare il perché di questa scelta oppure ci sarà un cambio di passo dopo questa denuncia del senatore dem.
A parte questa vicenda di Milano, l’Italia ha da subito omaggiato Navalny. La manifestazione organizzata al Campidoglio è sicuramente un segnale molto importante e di vicinanza alle persone russe e alla famiglia dell’attivista. Di certo la sua morte chiude una pagina di storia in Russia. Vedremo se in futuro ci saranno altri oppositori che prenderanno la stessa strada di Alexei oppure, come detto da molti analisti, un nuovo Navalny non ci sarà.