Il ragazzo ora dovrà presentarsi in tribunale: ha mostrato completo disinteresse per la vita dell’uomo che non lo faceva passare
Altra tragedia che riguarda un’arma da fuoco avvenuta in America. È un tema sempre molto chiacchierato nel paese che ora ha mietuto un’altra vittima. Il protagonista, questa volta, è un ragazzo veramente giovane. Si tratta di un 13enne che di recente è stato accusato di aver sparato a morte a un uomo perché semplicemente bloccava il corridoio su un autobus pubblico con una gamba. Il tutto è accaduto nella città di Denver, in Colorado. Si tratta ovviamente di omicidio di primo grado da parte di un minorenne insieme a diversi altri crimini, come hanno comunicato nella giornata di giovedì i pubblici ministeri.
Al momento però, l’ufficio del procuratore distrettuale di della città sta ancora valutando se considerare il ragazzo, e quindi perseguirlo, come un adulto, visto l’episodio grave di cui si è reso protagonista. La scelta finale però spetterà a un giudice, secondo quanto riferito portavoce dell’ufficio Maro Casparian. Chiaramente le forze dell’ordine non hanno diffuso il nome dell’omicida sia per motivi di privacy sia perché è ancora minorenne. Secondo la polizia, l’indagine ha portato alla luce una sorta di ‘scambio verbale pesante’ che ha preso luogo tra l’adolescente e l’uomo di 60 anni, prima di sparargli sull’autobus nel sud-ovest di Denver lo scorso 27 gennaio.
Come se non bastasse, nell’incidente è stata coinvolta anche una seconda persona che ha subito un lieve ferimento. A riportarlo sono stati le forze dell’ordine: al momento si trova in ospedale per alcuni accertamenti e per verificare che continui nel miglior modo possibile il suo recupero. Le accuse presentate contro il ragazzo, riportate per la prima volta dalla redazione del Denver Post, includono due diversi tipi di omicidio di primo grado, secondo le quali avrebbe ucciso qualcuno dopo aver deliberato per alcuni secondi e mostrando estrema indifferenza verso la vita dell’uomo.
L’arresto, inoltre, include anche capi d’imputazione come aggressione e messa in pericolo di un equipaggio di trasporti pubblici, classificati come crimini, e possesso di un’arma da minorenne, che è un reato minore. A questo punto il 13enne dovrà presentarsi presto in tribunale per rispondere delle proprie azioni. Con ogni probabilità non la passerà liscia, visto che di mezzo c’è la morte di un uomo. Il motivo dell’episodio, tra l’altro, è dei più assurdi, e questo inciderà sulla pena finale.