Nel giro di un anno ha scalato le classifiche Atp e raggiunto traguardi impensabili. Ma chi lo conosce bene, sa che non è ancora sazio. Ecco i segreti che hanno portato Jannik Sinner a scrivere pagine storiche nel tennis
Il mondo del tennis esalta Jannik Sinner. Il tennista italiano, fresco vincitore degli Australian Open e del torneo Atp di Rotterdam, è diventato il nuovo numero tre della classifiche mondiali. Nell’ultimo anno è stato protagonista di una crescita esponenziale: aveva iniziato il 2023 come numero quindici del mondo e nel giro di dodici mesi ha scalato in modo continuo ed inesorabile le classifiche. Nel giro di un anno ha ottenuto risultati straordinari: ha portato l’Italia alla conquista della Coppa Davis, la seconda nella storia del nostro tennis. Ha ottenuto la finale delle Nitto Atp Finals, piegandosi solo nell’atto conclusivo al numero uno Novak Djokovic, che aveva però battuto nel corso del torneo e nelle semifinali di Davis.
Ha raggiunto le semifinali del torneo di Wimbledon ed ha portato a casa l’Australian Open, diventando il primo tennista italiano a trionfare in questo torneo del Grande Slam. La vittoria è arrivata al termine di un cammino esaltante: Sinner arriva in semifinale senza aver concesso neanche un set agli avversari. Vince 3-1 contro Djokovic (terzo successo nelle ultime quattro sfide contro il leader della classifica Atp) e nella finalissima è protagonista di una straordinaria rimonta contro Medvedev. A Rotterdam si ripete, mostrando una superiorità impressionante, tanto da portare un totem del nostro tennis, come Paolo Bertolucci, a dichiarare che “non stappo neanche lo spumante, perchè il suo successo ormai lo davo per scontato”.
Sinner è entrato in una dimensione che pochi suoi colleghi sono riusciti a raggiungere. E’ apprezzato dal pubblico (a dicembre scorso ha portato a casa il Fans Favorite, premio come tennista più amato dai tifosi) ed è stimato dalla critica e dai suoi stessi avversari. Carlos Alcaraz, che lo precede in classifica e che lotterà per allontanarlo dalla posizione numero due del ranking Atp, ha dichiarato: “Sono molto contento di come vince i tornei. Se lo merita, lavora sodo per questo – sottolinea lo spagnolo – Cerco di vedere le cose in modo positivo. Devo dedicarmi al 100% ogni giorno se voglio competere con lui, perché è al suo livello migliore”.
Sinner piace perchè vince, convince e perchè è riuscito a rimanere se stesso, condividendo concetti che sembrano lontani anni luce dalla società di oggi. In un mondo che fa dell’apparenza e della superficialità, la massima aspirazione, Jannik ha anteposto il lavoro, la serietà e i valori. Non vive sui social: “Non mi piacciono, non rappresentano la vita reale” ed ha rifiutato la passerella di Sanremo, con la stessa tranquillità mostrata in campo nei momenti più difficili: “Ringrazio per l’invito, ma a me sembra già tanto aver passato questi due giorni a Roma, non allenandomi”. In una recente intervista ad una rivista, ha spiazzato tutti per la sua serenità nel rispondere ad una domanda che sembrava banale. “Quando ho pianto l’ultima volta? Quando è mancato l’altro nonno, un anno fa. Piangere di gioia invece mi sa che non è mai successo”. Infine una battuta: “Quando è che perdo il controllo e mi arrabbio? Quando perdo a burraco“.
Semplicità, lavoro e carattere: questi i segreti che lo hanno portato a scalare le classifiche mondiali e l’affetto dei suoi tifosi. Sinner è pronto ad altre battaglie: “Può rimanere sulla cresta per i prossimi dieci anni”, ha detto il presidente della Federazione italiana tennis Angelo Binaghi. “Non è solo un grande campione per quello che fa in campo, ma per quello che dici e che sa trasmettere fuori dal campo”.