Fiaccolata in memoria di Alexei Navalny, tra le persone presenti anche un ex Br: lâannuncio della DigosÂ
Fortemente voluta da molti esponenti politici alla fine la fiaccolata si è realizzata. In molte cittĂ italiane politici, personaggi pubblici e gente comune hanno deciso di scendere in piazza per rendere omaggio ad Alexei Navalny. Lâattivista russo e oppositore di Vladimir Putin è venuto a mancare la scorsa settimana, nel carcere in Siberia, allâetĂ di 47 anni in circostanze misteriose e sospette. Secondo quanto riportato dallâAdnkronos, però, pare che tra le persone presenti ci fosse anche un ex appartenente alle Brigate Rosse.
A quanto pare si tratta di Alberto Franceschini che è stato identificato (da parte della Digos) a Milano. Lâuomo, infatti, si trovava alla commemorazione in onore del russo nei giardini dedicati ad Anna Politkovskaya. Il 76enne è stato individuato, però, nella serata di domenica nel capoluogo lombardo.
Oltre a lui, dalla stessa Digos, sono stati identificati altri partecipanti. Una attività di schedatura che, a dire il vero, aveva suscitato non poche polemiche. Soprattutto di natura politica. In particolar modo il Partito Democratico che è pronta ad effettuare una interrogazione parlamentare.
In merito a questa vicenda è intervenuto anche il ministro dellâInterno, Matteo Piantedosi. Questâultimo ha precisato che lâidentificazione delle persone è una operazione che si fa normalmente nei dispositivi di sicurezza per il controllo del territorio. âIl personale mi è stato riferito che non avesse piena consapevolezzaâ ha aggiunto il ministro. Tornando nuovamente alla figura di Franceschini facciamo un passo indietro e raccontiamo chi è stato lâex Br.
Proprio lui, insieme a Renato Curcio e Mara Cagol, sono stati i fondatori delle Brigate Rosse. Nativo di Reggio Emilia si era avvicinato al mondo della politica. Tanto da prendere la tessera della Fgci (Federazione Giovanile Comunista Italiana) nel â62. Sette anni piĂš tardi lasciò il partito per creare un nuovo collettivo che ha preso il nome di âoperai-studentiâ. Successivamente ha militato nella âsinistra proletariaâ fino a diventare grande amico dello stesso Curcio.
Fu considerato come uno dei vertici alti delle Brigate Rosse. Tanto è vero che condusse anche il primo sequestro del giudice Mario Sossi. Nel febbraio del 1987 si allontanò dalla lotta armata con tanto di dichiarazione nel carcere di Rebibbia. In merito alla sua vita trascorsa nelle Br ha scritto anche un libro dal titolo âMara, Renato e ioâ.