Una dirigente scolastica vedendo il bambino e le sue condizioni non ce l’ha fatta e ha segnalato l’episodio alla polizia che è intervenuta e fermato due nigeriane
Menare, frustare e violentare psicologicamente un bambino di cinque anni. Una delle cose più cattive e vergognose che possano esistere sulla faccia della terra. Prendersela con un bimbo che deve essere solo amato, nient’altro, e invece fare l’esatto contrario, sfogare la propria rabbia e frustrazione su un innocente è una cosa che non si può perdonare e sulla quale non bisogna mai e poi mai voltarsi indietro. E’ questo quello che deve avere pensato la dirigente scolastica quando ha notato sul bambino di 5 anni dei segni evidenti di percosse e violenze e subito avvisato la polizia. E così, sono intervenuti, sono andati a fondo e alla fine hanno arrestato la zia del piccolo.
Dalle indagini e dagli approfondimenti effettuati, le forze dell’ordine hanno ricostruito un quadro allucinante. “Frustate nella schiena e nelle gambe a un bambino di 5 anni“, sono alcune delle infamanti cose che venivano fatte sul corpicino del povero piccolo e che la Questura di Catania è venuta a scoprire il 14 febbraio scorso indagando su due donne nigeriane, accusandole di maltrattamenti e lesioni personali pluriaggravate.
Il quadro scoperto dagli investigatori è increscioso
Le indagini svolte dalle forze dell’ordine è venuto fuori che i segni di violenza sulle gambe, sulle braccia e sul resto del corpo del bambino sarebbero stati inferti da una delle due donne, la zia, con dei cavi elettrici solo perché il bambino, come fanno tutti i bambini, a volte faceva dei capricci e altre situazioni che venivano attribuite al povero piccolo che cercava solo di fare il bambino e divertirsi. Le due persone di origini nigeriane sono state sottoposte a fermo e portate nella Casa Circondariale catanese di ‘Piazza Lanza‘.
Il bambino è stato visitato al Pronto Soccorso Pediatrico dell’ospedale “Garibaldi–Nesima”, e lui stesso ha rivelato “di essere stato percosso dalla zia, diverse volte tramite un cavo nero di ricarica della bicicletta elettrica di proprietà della madre, raccontando più volte che questi segni sarebbero stati provocati dalla zia a causa di disobbedienze‘. Una situazione incresciosa e sulla quale le due donne, soprattutto la zia, dovranno dare delle spiegazioni.