Nel corso di una intervista che ha rilasciato al quotidiano “La Repubblica” è intervenuto l’ex governatore del Lazio, Nicola Zingaretti
Per Nicola Zingaretti non ci sono dubbi: tra il suo Partito Democratico ed il Movimento 5 Stelle sta per nascere una forte ed importante collaborazione. Ne ha parlato in una intervista al quotidiano “La Repubblica” dove ha voluto fare il punto della situazione. Un “processo politico” che si è rimesso in moto. Una situazione che, rispetto a qualche mese fa, è completamente cambiata. Non sono mancati gli elogi nei confronti della segretaria del Pd, Elly Schlein, che ha avuto il “coraggio e la coerenza di aprire una fase nuova“.
L’attuale presidente di Demo ha rivelato che bisogna avanzare un tipo di proposta importante su temi fondamentali. Gli stessi che riguardano cultura e vocazione unitaria. Senza dimenticare la competitività e la giustizia sociale che “devono stare sempre insieme“.
Queste sono alcune delle dichiarazioni rilasciate dall’ex leader dei Dem: “È difficile perché nel centrosinistra, nonostante ci siano dei sistemi maggioritari, sopravvivono conventicole del ‘meglio pochi ma buoni’ per poi, quando vince Giorgia Meloni, addossare la colpa al Partito Democratico”. Allo stesso tempo ci ha tenuto a ribadire e fare una analisi molto importante: ovvero che all’interno della destra ci sono episodi di mugugni e “litigi”, ma alla fine continuano a restare uniti.
Un chiaro segnale alla sinistra che, per avere un po’ di visibilità in più, rischia di frantumarsi. Un periodo, quello che sta attraversando il centrosinistra, che giudica in maniera molto positiva lo stesso Zingaretti. Uno dei motivi riguarda le intese che sono state siglate nei singoli territori. Il loro compito è quello di continuare a tutelarli. L’obiettivo, quindi, è quello di continuare su questa strada senza incontrare alcun tipo di intoppo.
Senza dimenticare quello di battere il nemico: “Un cartello di forze nazionaliste in competizione perenne, che trova identità nella gestione del potere e negli estremismi ideologici”. Allo stesso tempo spiega anche qual è la forza che li tiene uniti: l’odio sociale contro chi tende a fare molta più fatica. In particolar modo i temi che riguardano: riduzione delle politiche di inclusione, tagli alla spesa reale nella sanità e nei trasferimenti a Comuni e Regioni e opposizione al salario minimo.