“Suo figlio è in carcere e per liberarlo servono 16mila euro” La scoperta ha gettato nel panico questa famiglia, poi la scoperta shock.
Una telefonata che, se vera, sarebbe stata davvero drammatica e, soprattutto, potrebbe capitare davvero a chiunque. Il tutto è successo per la prima volta ormai qualche tempo fa ma già negli ultimi tempi potrebbero accadere altri veri e proprio raggiro che avrebbe potuto costare oltre 16mila euro. Coloro che hanno commesso, se confermato, questo vero e proprio reato rischieranno tantissimo, compreso il carcere, oltre ad una multa salatissima.
Ma di cosa stiamo parlando? Il riferimento è alla truffa del finto poliziotto che, telefonando a casa e fingendosi un appartenente alle forze dell’ordine, vi dirà che vostro figlio o vostra figlia è finita in carcere per un reato non meglio precisato e che, per scagionarlo quantomeno temporaneamente e farlo tornare a casa, serviranno 16mila euro o forse anche di più.
Quando è accaduto la donna in questione aveva fin da subito trovato davvero molto strano questo fatto dal momento che era una telefonata davvero molto strana e sospettosa e, proprio per questo motivo, ha denunciato tutto alle -vere- autorità competenti. Per questo motivo, quindi, il raggiro non è andato in porto, tuttavia potrebbe capitare a chiunque, soprattutto se in preda al panico per una notizia a dir poco sconvolgente.
Truffa del finto poliziotto: cos’è e come funziona
Ecco come non farsi prendere dal panico e, soprattutto, evitare di essere truffati in questo modo. Alcuni suggerimenti per evitare di pagare dei veri e propri malviventi che vogliono soltanto approfittare dei tuoi risparmi.
Il primo consiglio per evitare la truffa della finta telefonata del poliziotto è quello di capire un concetto fondamentale: nessun vero poliziotto ti dirà mai che, per liberare tua figlia dal carcere, servirà una cifra di denaro. Certo, si potrebbe anche uscire su cauzione, tuttavia non è di certo il carabiniere o il poliziotto, per di più per telefono, a stabilirlo, ma un giudice, come del resto è anche normale che sia.
Il secondo suggerimento è quello di non farvi prendere dal panico e ragionare con calma, per poi chiedere il luogo fisico in cui potete recarvi per parlare con i pubblici ufficiali: se riattaccheranno saprete che si è trattato di una possibile truffa.