“È così difficile immaginare che qualcuno faccia delle cose per il gusto di farle? Senza avere retropensieri o altri obiettivi?”.
Sono le parole di Franco Gabrielli, nel comitato per la sicurezza e la coesione sociale di Milano. In un’intervista a L’Espresso, l’ex capo della polizia ed ex sottosegretario con delega alla Sicurezza nel governo Draghi, ha messo un punto definitivo alle voci sulle sue presunte ambizioni politiche.
“Quando il sindaco Sala mi ha invitato, ho posto una sola condizione: che non avrei dovuto avere alcun ruolo di tipo politico. Eppure dal primo momento si è cominciato a dire che io ero venuto per commissariare l’assessore Granelli e che miravo a fare l’europarlamentare. Poi si è cominciato a dire che alle europee si sarebbe candidato con tutta probabilità l’assessore Pierfranco Maran e che io sarei dovuto entrare nel rimpasto di giunta conseguente. Poi, preso atto che non è così hanno puntato più in alto: “Gabrielli sta conquistando un po’ di visibilità in vista delle politiche del 2027. Per dimostrare che queste sono solo fantasie, non posso fare altro che aspettate. Ma c’è un’amarezza di fondo: è così difficile immaginare che qualcuno faccia delle cose per il gusto di farle? Senza avere retropensieri o altri obiettivi?”.
Gabrielli all’Espresso: “La sicurezza non è di destra”
Non scenderà in campo, Gabrielli, che in tema di sicurezza ha delle idee molto precise: non è questione di destra o di sinistra: “La sicurezza non è solo un diritto, ma un bene comune. E sta a cuore a tutte le persone, a prescindere da quale simbolo privilegino sulla scheda elettorale. Rimprovero alla sinistra di avere immaginato che i temi della sicurezza fossero di esclusivo appannaggio della destra. Alla fin fine, la destra non se n’è appropriata. Sono gli altri che gliel’hanno consegnata”.
“L’immigrazione va affrontata con l’integrazione”
Il tema della sicurezza va di pari passo con l‘immigrazione, come dichiara sulle pagine de L’Espresso Franco Gabrielli: “È un fenomeno epocale che bisogna governare. Non con il buonismo o con il cattivismo, ma tenendo conto che la nostra popolazione sta invecchiando, la forza lavoro sta diminuendo e il sistema previdenziale rischia il collasso. Stiamo creando i presupposti per vere e proprie bombe sociali. E la responsabilità non è solo di chi non vuole gli immigrati, ma anche di chi dice di volerli e poi non fa nulla per affrontare il tema. Che passa attraverso l’integrazione”.
Secondo Gabrielli, il problema della sicurezza va affrontato con interventi sociali, piuttosto che con dispiegamenti massicci delle forze dell’ordine.