E’ il giorno di vigilia delle elezioni in Sardegna. Da questo momento in poi il più è fatto. Il centrodestra punta tutto su Truzzu, la sinistra su Todde.
La resa dei conti tra Paolo Truzzu e Alessandra Todde è ormai vicina alla conclusione. La Sardegna nella giornata di domani, domenica 25 febbraio, andrà al voto per eleggere il nuovo governatore. Il centrodestra ha deciso di non puntare sulla conferma di Solinas, ma sull’ex sindaco di Cagliari.
“Vinceremo noi – ha detto il candidato del centrodestra al Corriere della Sera – sono pronto a lavorare con le opposizioni per rilanciare il Paese“. E da parte di Truzzu non manca una frecciata al M5s e Pd sottolineando che il vero rivale è Soru e non Todde.
Per il centrosinistra non è stata semplice la scelta di Todde. La candidata pentastellata non è mai stata realmente appoggiata da tutto il Pd, ma alla fine la maggioranza ha scelto l’esponente pentastellata per provare a riprendersi la regione. La rappresentate del M5s al quotidiano italiano ricorda come “l’alleanza è stata fatta per fermare il centrodestra. La scorsa amministrazione ha fallito sotto ogni aspetto e Truzzu ha detto che vuole dare continuità a quanto fatto in passato“.
Una sfida, comunque, non semplice da vincere considerando che Soru potrebbe togliere voti al Pd. “Si sta assumendo una gravissima responsabilità. Ogni voto che prende, è uno dato a Truzzu“, precisa la Todde.
Ma come funziona il voto in Sardegna? Le urne si apriranno alle 6:30 di domani, domenica 25 febbraio, e chiuderanno alle 22. Lo spoglio delle schede inizierà il giorno dopo. Vincerà chi dei quattro candidati (Truzzu, Todde, Chessa e Soru) prenderà più voti degli altri.
I sondaggi danno Truzzu in vantaggio su Todde. La distanza, però, si aggira intorno ai 5 punti e per questo motivo non possiamo escludere un capovolgimento della situazione. Ma, come detto in precedenza, per il centrosinistra non sarà semplice ribaltare il quadro a causa della presenza in questa corsa di Soru, destinato a togliere diversi voti al Pd.