Il copresidente dellâEcr a pochi giorni dalla decisione sulla Legge del ripristino della natura che potrebbe dare una mazzata allâagricoltura
Una situazione che non si è mai chiusa anzi che potrebbe riservare sorprese e accendere ancora di piĂš una polemica rovente. Si tratta del voto che câè ad inizio settimana al Parlamento Ue con la possibilitĂ , dopo le promesse e il blocco dellâEuropa, che la legge sul sul ripristino della natura possa avere il via libera definitivo e a quel punto lâagricoltura italiana, e non solo, potrebbe subire lâennesima stortura da parte delle persone che sono a Bruxelles. Una legge che gli agricoltori contestano con tutte le loro forze, tanto che spiega Nicola Procaccini, copresidente del gruppo Ecr al Parlamento Ue ed eurodeputato di Fratelli dâItalia che praticamente nella legge si tratta âla rimozione di argini e dighe da 25mila chilometri di fiumi in tutta Europaâ.
Per lâeurodeputato non ci sono tante cose da spiegare, ma solo da fare e realizzare in sede di voto, anche per le garanzie che sono state date agli stessi agricoltori durante la protesta di queste ultime settimane. âCâè anche lâindicazione di abbandonare 1,2 milioni di metri quadrati di terreno agricolo, pari al 10% della superficie totaleâ, osserva lo stesso Procaccini che poi ricorda i principi che hanno segnato e seguito questa legge, anche perchĂŠ sarebbe la âsomma teologica di Frans Timmermans: parte dal presupposto che gli esseri umani sono dannosi per la naturaâ. Si tratta dellâex Premier olandese che tanto volle questa legge e questo modo di eseguirla in questi termini. Sino i principi di base, da cui si sviluppano diverse cose come togliere gli argini o il ripristino di zone umide, come quella di rimettere in sesto le paludi, cose del genere.
Câè la possibilitĂ che il Parlamento vada a votare direttamente, senza ascoltare e confrontarsi sulle tante e varie mozioni che sono state presentate in queste settimane. Per Procaccini è importante ascoltare e definire il tutto, anche per non essere sorpresi da quello che può accadere, anche perchĂŠ si tratta sempre di âun regolamento, non una direttiva. Solo le direttive forniscono agli Stati membri elasticitĂ nellâapplicazioneâ.
E la speranza dellâeurodeputato di Fratelli dâItalia i popolari di Mafred Weber, riflettano sul da farsi, considerato che fino ad ora è stata data la libertĂ di voto su questa materia. Si voterĂ martedĂŹ 27 febbraio, anche se prima sarebbero da ascoltare le mozioni presentate in parte anche dallâEcr e si rischia anche che il testo che potrebbe andare al voto possa essere senza gli emendamenti che sono stati giĂ approvati e discussi dal Parlamento europeo. Un poâ di confusione, per questo Procaccini si augura che âil Ppe e Forza Italia votino controâ. Sarebbe un lavoro di squadra, sarebbe un segnale importante