Il sottosegretario agli Interni e deputato della Lega difende gli agenti e chiede all’opposizione di non esagerare nelle proteste: “Ma quando c’era Lamorgese e nessuno intervenne all’assalto della Cigl?”
Non si placa la tempesta. Polemiche a non finire su quanto è accaduto a Pisa con la polizia che è intervenuta in maniera energica e fin troppo aggressiva secondo molti contro gli studenti. Un modo di fare che ha indispettito addirittura il Capo dello Stato Mattarella che ha parlato di fallimento. Insomma, qualcuno ha esagerato e si cerca di capire come procedere, ma c’è anche chi difende a spada tratta la polizia e sostiene con forza che “se si manifesta è anche grazie alle forze dell’ordine“, come dice a Quotidiano Nazionale, l’onorevole Nicola Molteni sottosegretario agli Interni.
Il deputato della Lega non si mette certo contro il Capo dello stato del quale condivide il messaggio e l’ammonimento, ma allo stesso tempo non se la sente di mettere in discussione la posizione del ministro Piantedosi, giudicando eccessive le critiche che sono arrivate dalla sinistra in questi giorni, anche perché “si sbaglia a soffiare sul fuoco” anzi “bisogna stare attenti a farlo“, suggerisce il sottosegretario. Molteni sottolinea che criminalizzare le forze di polizia non è giusto anzi è ingrato, considerato che è grazie a loro se è possibile manifestare. Ma non è tutto. Questo governo non ha mai “vietato a nessuno di manifestare” osserva lo stesso Molteni.
Molteni ricorda anche che all’interno di chi manifesta, spesso e volentieri, ci sono infiltrati che rovinano il modo di protestare di persone che non hanno intenzioni bellicose “gente che vuole trasformare la manifestazioni in vere e proprie guerriglie”. Il sottosegretario ricorda che nel 2023 abbiamo avuto 2.700 agenti oggetto di aggressioni, con atti di violenza o aggressioni verbali, anche per questo “sto dalla parte delle forze di polizia”.
Molteni ricorda anche che quando ci fu l’assalto alla Cigl, la “polizia fu accusata dalla sinistra di non essere intervenuta”. E questo secondo l’onorevole non è giusto fare “due pesi e due misure” su un argomento così delicato e che potrebbe sfociare in qualcosa di più pericoloso, anche per questo motivo che il sottosegretario agli Interni invita la sinistra a non “soffiare sul fuoco“.