Nel corso di una intervista che ha rilasciato al ‘Corriere della Sera’ è intervenuto il capogruppo al Senato di Forza Italia, Maurizio Gasparri
Per Maurizio Gasparri non ci sono dubbi: dalle ultime elezioni regionali che si sono svolte in Sardegna bisogna imparare almeno tre lezioni. Ne ha parlato in una intervista rilasciata al ‘Corriere della Sera‘. In primis che non bisogna assolutamente scagliarsi con i candidati e prendersela con loro. Queste sono alcune delle sue parole a riguardo: “È chiaro che se si perde la scelta probabilmente non è stata ottimale, ma va dato atto a Solinas di essersi ritirato e a Truzzu di essersi messo a disposizione a partita quasi iniziata”.
La seconda lezione è che il capo della coalizione, come una volta lo faceva il fondatore del partito Forza Italia Silvio Berlusconi, potrebbe andare a cercare in ogni appartamento il candidato più adatto per la vittoria. Lo stesso capogruppo, inoltre, fa sapere che proprio la vittoria è l’unica cosa che conta in questi casi. Tanto da fare un esempio molto chiaro: “Se gioca la Nazionale e Ciro Immobile fa un gol io ovviamente esulto (Gasparri noto tifoso della Roma, ndr)”.
La Sardegna ha un nuovo presidente donna. Si tratta di Alessandra Todde, scelta dal leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte e dalla segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein. La delusione nel centrodestra c’è ed è evidente. Da queste elezioni, infatti, arriva anche una terza lezione per Gasparri: “Non dirò mai che si tratta di un voto che conta poco“. Successivamente ci ha tenuto a precisare che è giusto che i due partiti alleati festeggino e che siano orgogliosi del risultato ottenuto.
Anche se le cose potevano andare in maniera decisamente diversa: “Il Terzo Polo avrebbe potuto danneggiarli“. Una vittoria che, però, non cambierà affatto i piani del governo oppure che possa provocare dei sussulti. Gasparri, infatti, precisa che il governo targato Meloni continuerà a lavorare per i prossimi cinque anni ed anche nella migliore maniera possibile. Le elezioni, però, parlano chiaro. Così come i risultati.
“Non bisogna mai sottovalutare gli avversari” fa sapere l’esponente politico. Giudica “debole” la leadership formata da Conte e Schlein, ma allo stesso tempo precisa che il blocco della sinistra esiste ed è evidente. Anche perché è il passato che parla in questo caso: da Togliatti fino ad arrivare a Prodi, passando per Grillo e Bersani. Altro che “evaporati”: Gasparri conclude che chi li considera in questo modo non conosce molto bene la storia: “Non abbiamo vinto 10 a 0, la politica è un cimento quotidiano”.