Il leader dei Cinquestelle va avanti su quanto accaduto nelle elezioni sull’isola con la vittoria di Todde e spinge per l’alleanza con la Schlein
Il vento sta cambiando. Anziè già cambiato, virato di brutto secondo Giuseppe Conte che festeggia ancora la vittoria della Todde in Sardegna ed è pronto a rilanciare lo stesso accordo anche in Abruzzo, e non solo. E spinge per far sì che questa nuova sinergia con il Pd e possibilmente anche con personaggi della sinistra possa essere possibile e plausibile. Conte sorride e durante un’intervista al Quotidiano Nazionale spiega che per l’attuale governo è stata “la prima amara lezione per Giorgia Meloni“. Attacca, il leader dei Cinquestelle e in questo momento spinge sull’acceleratore soprattutto per quello che è successo nelle ultime elezioni sarde che, forse, nemmeno lui si aspettava un esito del genere.
Conte ricorda che Meloni ha sbagliato l’approccio in queste elezioni, fa capire che è stata presuntuosa e troppo convinta di vincere e di fare un sol boccone degli avversari e avvisa, ricordando che la premier ha fatto il suo arrivo a Cagliari, ma non ha incontrato le persone, non sapendo che tanti cittadini in Sardegna “aspettano anche 500 giorni per un esame radiologico”, non che prima, quando c’erano al governo loro, le attese erano così diverse, c’è da dire. Oppure, ricorda sempre Giuseppe Conte, riferendosi alla Meloni, “va in Emilia-Romagna e scappa dalle proteste degli alluvionati che lamentano i ritardi del governo sugli aiuti”. Insomma un affondo velenoso e per nulla scontato.
“Il modello della Sardegna è vincente”
E’ soddisfatto Conte e sottolinea come il voto della Sardegna, inoltre, “conferma che il M5s è sulla strada giusta”. E ribadisce come il movimento, nonostante qualche scossone interno, pare si sia ripreso o quanto meno si sta riprendendo e provando a ripartire. E Conte vorrebbe provare a farlo insieme a Schlein, ma non solo. Il leader dei Cinquestelle è convinto che in Sardegna ci sia stato un vero e proprio contro-passo politico e bisogna sfruttarlo, per questo l’ex presidente del Consiglio tende la mano al Pd, ma non solo ai Dem.
Giuseppe Conte ha intenzione di “costruire un campo giusto e credibile con altre forze progressiste su programmi precisi”. La Sardegna è “un modello da seguire” e una strada che non bisogna sottovalutare, tanto che Conte è pronto a dare la mano non solo a Schlein, ma anche a gente come Calenda e, chissà, perfino a Renzi, pur di battere la destra e proporsi come strada alternativa e seria all’attuale governo. Il famoso “campo largo” che mai ha preso il volo, ma stavolta, qualche speranza in più sembra esserci. Almeno è quello che pensa e crede Giuseppe Conte.