“Per un anno i miei avversari mi hanno accusato a torto di essermi fatto sottrarre i fondi del Pnrr. Ora protestano perché un governo amico ha ridato all’Abruzzo i soldi che il governo Conte gli aveva fatto perdere”.
In una lunga intervista a La Repubblica, Marco Marsilio rivendica la sua amicizia con la premier: “Se si vuol ricordare che sono amico di Meloni, questo lo rivendico a voce alta, e penso che gli abruzzesi siano contenti di avere un presidente che entra a Palazzo Chigi e ne esce con un miliardo e cento milioni non in tasca sua, ma per la Regione”.
Ma non solo: in piena campagna elettorale, attacca il suo concorrente di centrosinistra alla presidenza, riprendendo un episodio in particolare che vede protagonista il governatore Campano: “Se l’alternativa a Marsilio è un D’Amico che non si vergogna di dire che Meloni deve chiedere scusa a De Luca, anziché dargli del cafone, per gli abruzzesi si mette male. Vorrà dire che se vincerà lui, avranno un presidente che sventola bandierine in piazza per far contenti Schlein e Conte”. Però, ne è convinto: “Non vincerà lui”.
Marco Marsilio è il presidente uscente della Regione Abruzzo sul quale nessun leader di centrodestra ha dubbi. “La giunta precedente mi ha lasciato una Regione dove da quattro anni non si approvavano i rendiconti e non venivano parificati dalla Corte dei Conti. Io ho aggiustato i conti che la sinistra aveva sfasciato”.
Nell’intervista a La Repubblica non sono mancati momenti amarcord. Come il ricordo di quando Marsilio e Meloni si sono conosciuti: “Ero un dirigente nella sezione del Movimento sociale di Garbatella dove Giorgia si iscrisse”. E spiega, “non è cambiata, è una che se deve andare a un appuntamento alle 7 di mattina, esce di casa alle 5″.
Il candidato presidente della Regione Abruzzo conferma che da ragazza la premier ha lavorato nella sua casa: “È vero, successe quando mamma si ammalò, Giorgia all’epoca faceva mille mestieri. Ma se ha voglia di parlarne lo farà lei, non io”.
Marsilio è amico anche della sorella di Giorgia Meloni, Arianna, e di lei dice: “Avrebbe potuto essere al posto di Giorgia ma era timida. Quando le davamo un megafono in mano diventava rossa. Giorgia andava avanti anche se le strappavano il microfono di mano”.
Durante l’intervista a La Repubblica il candidato alla presidenza della Regione Abruzzo risponde anche a chi lo accusa di non essere abruzzese: “Questo è il migliore argomento contro di me? Questa storia ha assunto anche dei tratti razzistelli. Sono nato a mezz’ora da Carsoli, la mia famiglia è abruzzese dal 1700, però non sono degno di governare l’Abruzzo. Detto poi dai campioni della tolleranza e del mondo senza confini”.