È la storia di Thomas Creech, detenuto ormai da anni che sarebbe dovuto morire in questi giorni ma qualcosa è andato storto
Notizia assurda dall’America. Infatti, nello stato dell’Idaho, l’esecuzione di un condannato a morte è stata interrotta all’ultimo minuto perché non è stato possibile somministrargli l’iniezione letale entro il termine legale. Sono state proprio le autorità della galera a comunicarlo. La vittima è il serial killer di 73 anni Thomas Creech: quasi un’ora dopo l’inizio dell’esecuzione, la direzione del carcere ha concluso che era impossibile “fargli una flebo”, come si legge in un comunicato. Dopo otto tentativi per trovare una vena adatta, il direttore della prigione Josh Tewalt ha annullato intorno alle 11.
L’ordine di esecuzione quindi decadrà: ora spetta allo Stato decidere come procedere. Due anni fa, due esecuzioni in Alabama sono finite nello stesso modo. Ma Tewalt, comunque, si è rifiutato di definirlo un “fallimento”. Infatti si è subito schierato al fianco dell’équipe medica e ne ha sottolineato la “competenza”: “Ogni membro della nostra amministrazione, me compreso, era riuscito a far installare una linea endovenosa durante i preparativi”, ha detto. Morti di questo tipo sono ormai molto rare in Idaho. Dal 1976 ne sono state eseguite solo tre, le ultime dodici anni fa. In tre dei 27 Stati in cui la pena di morte è ancora legale, quest’anno sono previste almeno altre sei operazioni.
La vicenda
Poche ore dopo la fallita esecuzione di Creech, il cinquantenne Ivan Cantu è stato giustiziato tramite iniezione in Texas. È stato condannato per due omicidi, cosa che però lui ha sempre negato. Thomas Eugene Creech è il detenuto più longevo nel braccio della morte dell’Idaho. È stato condannato dopo essersi dichiarato colpevole dell’omicidio del 1981 di un altro detenuto, David Dale Jensen, dopo aver scontato quattro ergastoli per diversi omicidi. Tra l’altro è stato anche “accertato che ha ucciso altre sei vittime e ha confessato di aver ucciso più di 40 persone”, secondo quanto è stato riportato in una dichiarazione ufficiale.
Non è chiaro cosa accadrà adesso al serial killer 73enne: sarà possibile un nuovo tentativo di iniezione letale solo nel caso in cui si trovino altre sostanze da somministrare. Non è così semplice. Proprio per questo, l’Idaho lo scorso anno ha modificato la sua legislazione per consentire anche la fucilazione come mezzo di esecuzione. Ma secondo il direttore della prigione Tewalt, il suo istituto non dispone delle strutture necessarie per far si che ciò accada.