Dopo gli episodi che si sono verificati a Pisa e Firenze, nel mirino dei provocatori ci sono finiti i figli dei poliziottiÂ
Le immagini che sono arrivate da Pisa e Firenze non potevano assolutamente passare inosservate, ovvero quelle dei poliziotti che hanno preso a manganellate un gruppo di studenti. Gli stessi che erano scesi in piazza per manifestare a favore della Palestina in merito al conflitto in Medio Oriente. Bufera sugli agenti che in quel momento si trovavano lĂŹ, il richiamo da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e le dichiarazioni del ministro dellâInterno, Matteo Piantedosi.
Nel frattempo, però, câè da considerare unâaltra tematica. Un altro episodio di cronaca che sta facendo molto rumore: ovvero quello che vede, questa volta, vittime i figli degli agenti. Proprio i figli di coloro che erano impegnati nelle due cittĂ toscane. A riportare la vicenda il quotidiano âIl Giornaleâ che ha denunciato i tantissimi casi di cori, prese in giro, provocazioni ed anche minacce. âEccolo il figlio dello sbirroâ, âEhi, il manganello dove lo hai lasciato?â e molto altro ancora.
Insomma, i figli (innocenti) sono diventati il bersaglio da parte di compagni di scuola ed anche amici. Questi ultimi, infatti, li stanno li bullizzano e minacciano per solo âmotivoâ: quello di essere âfigli diâŚâ. Tanto è vero che, alcuni di loro, non possono uscire di casa e nemmeno andare a scuola visto che si sentono derisi, sotto attacco ed offesi. Non solo nelle scuole medie, ma anche nei licei. Troppo per il Cosip (Coordinamento per lâindipendenza sindacale delle Forze di Polizia) pronto ad intervenire.
Soprattutto in favore dei colleghi che vogliono intraprendere azioni legali per difendere i loro ragazzi. Questa è una parte della lettera scritta da parte dei docenti di Pisa: âCi siamo trovati ragazze e ragazzi delle nostre classi tremanti, scioccate, chi con un dito rotto, chi con un dolore alla spalla o alla schiena per le manganellate gentilmente ricevute, per lâinaudita e ingiustificabile violenzaâ. Di questo ne ha parlato anche Domenico Pianese, attuale segretario generale del Coisp.
âCi fanno passare come amanti del manganello e le nostre famiglie stanno vivendo un forte disagio. Siamo abituati agli insulti, ai cori, alle derisioniâ. Non ci sta quando un agente viene etichettato come âmanganellatoreâ. Respinge le accuse dei colleghi che, sia a Pisa che a Firenze, sono stati criminalizzati. In merito a quanto successo una settimana fa parla di una ârisposta dello Stato, dei cittadini e politici onestiâ.
Al figlio di un poliziotto, preso di mira da compagni di scuola, consiglia di essere fiero e di rispettare il lavoro del padre. Pianese afferma: âMi padre mi diceva sempre che per essere una persona per bene bisogna anche avere il coraggio di portarne il pesoâ.