Figurerebbero i nomi di molti personaggi politici e non solo nelle centinaia di interrogazioni alle banche dati riservate, che la Procura di Perugia considera abusive e contesta al finanziere Pasquale Striano.
Si concentrerebbe su questo l’inchiesta su presunte attività di dossieraggio, che ha preso il via nei mesi scorsi, dopo la denuncia del ministro della Difesa Guido Crosetto. Oltre a lui, ne sarebbero stati vittime anche il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, cognato della premier Giorgia Meloni, quello delle Imprese Adolfo Urso e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari e il vicepresidente della Camera Fabrizio Rampelli.
Gli esponenti di Forza Italia e Lega
Ma la ricerca di informazioni non si sarebbe fermata a Fratelli d’Italia. Il luogotenente della Guardia di Finanza, che all’epoca era in servizio alla Direzione nazionale antimafia, nel Gruppo che elaborazione delle Segnalazioni economico-finanziarie sospette (Sos), avrebbe interrogato abusivamente i sistemi informatici anche per cercare informazioni sull’ex sottosegretario della Lega Claudio Durigon. E di Forza Italia, come il governatore della Calabria, neo vicepresidente del partito, Roberto Occhiuto e l’ultima compagna di Silvio Berlusconi Marta Fascina, deputata azzurra.
La notizia è del Corriere della Sera, che in un articolo pubblicato questa mattina fa nomi e cognomi di una gran parte di presunte vittime del dossieraggio.
Nel mirino anche il centrosinistra e imprenditori, tra cui Caltagirone
Secondo il quotidiano, la ricerca di informazioni sarebbe fermata al centrodestra. Tra le presunte vittime di questa ricerca abusiva, figurano anche i nomi di Matteo Renzi e di Denis Verdini, ex parlamentare, ora in carcere, e dell’ex presidente della Camera Irene Pivetti.
E ancora, l’avvocato Piero Amara, l’editore Francesco Gaetano Caltagirone. Una lunga lista insomma, di politici e non, che conterebbe circa 800 accessi contestati a Pasquale Striano dal 2020 in poi.
Qual è stato il motivo di questa attività di ricerca svolta dal finanziere? Sono state di iniziativa propria oppure gli sono state commissionate? E nel caso, da chi erano state commissionate e perché?
Quello che verrà fuori dall’inchiesta potrebbe servire alle altre Procure italiane ad aprire ulteriori indagini. Striano è stato sollevato dall’incarico prima ancora che l’indagine venisse aperta.
Striano non si sarebbe presentato in Procura
Il finanziere è stato convocato dal procuratore di Perugia Raffaele Cantone, ma non si sarebbe presentato, avvalendosi, per ora, della facoltà di non rispondere.
Laudati in Procura la prossima settimana
Anche il sostituto procuratore della Direzione nazionale antimafia Antonio Laudati la prossima settimana si presenterà ai colleghi per rispondere alle loro domande. Anche lui è stato sollevato da tempo dal ruolo di coordinatore del Gruppo Sos ed è indagato per accesso abusivo a sistemi informatici per quattro episodi.
Il suo avvocato Andrea Castaldo ha spiegato al Corriere della Sera che questi episodi “non riguardano minimamente personaggi politicamente esposti”. E che “l’attuale vicenda processuale nasce proprio a seguito di una relazione di servizio a firma del dottor Laudati, rivolta alla Procura di Roma, nella quale si circostanziavano irregolarità commesse da un ufficiale della Finanza. L’approfondimento investigativo consentirà di chiarire la piena legittimità dell’operato del dottor Laudati”.
Coinvolti anche giornalisti
Tra gli indagati ci sarebbero anche alcuni giornalisti. Tre del quotidiano Domani, ai quali si contesta il “concorso” con una parte della presunta attività abusiva di Striano. Un articolo del 2022 parlava si un presunto conflitto di interessi di Crosetto per compensi ricevuti da Leonardo (ex Finmeccanica) sulla base di consulenze svolte prima di far parte del governo. Da lì, la denuncia del ministro alla Procura di Roma, poi trasmessa a Perugia. I giornalisti sarebbero Giovanni Tizian, Nello Trocchia e Stefano Vergine. Avrebbero utilizzato Striano per riscontrare notizie che già avevano.