Il deputato di Fratelli d’Italia non ci sta e va avanti: “Meloni non ce l’aveva con Mattarella, ma con le opposizioni che sono e restano un’istituzione di questo paese…”
Manifestazioni, aggressioni, forze dell’ordine e tanto altro, con accuse da una parte all’altra, ma quando sono indirizzate per far passare altro, allora non si può accettare. E’ il concetto che cerca di esprimere il responsabile Organizzazione di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli che al CorSera prova ad analizzare il momento e tutto quello che sta girando attorno alle frasi di Meloni, ad esempio, quelle che a sinistra hanno caricato contro Mattarella. Ma quando il Premier ha citato le “istituzioni“, che “tolgono il sostegno alle forze dell’ordine“, per Donzelli, si riferiva “alle forze di opposizione in Parlamento”, anche perché, sottolinea il deputato di Fdi, sono e rappresentano “una parte essenziale istituzionale e democratica, ma purtroppo non è così“.
Per Donzelli non ci sono dubbi, su quelle dinamiche e parole di Meloni su Mattarella, la sinistra “ha strumentalizzato quelle parole, è stata fatta una forzatura pericolosa per prendere voti in più“. E per il deputato di Fratelli d’Italia, le frasi di Schlein e Conte sono per fare campagna elettorale e andare sulla scia della Sardegna, dove “hanno vinto per un soffio“, tanto che non dovranno farsi illusioni, considerato che “in Abruzzo vinciamo noi, da quando c’è il governo Meloni hanno perso in 4 regioni su 5″.
Secondo Donzelli c’è stata una sistematica e preoccupante campagna denigratoria nei confronti del governo su situazioni delicate come quanto è avvenuto prima a Firenze e poi a Pisa, portando le frasi di Meloni un un terreno scivoloso e “molto pericoloso“. E secondo il deputato è una strategia rischiosa anche per il clima che si sta instaurando per le strade, per non parlare di quello che è successo in altre piazze dove ci sono stati atti “allucinanti e nessuno ha detto nulla” ma per Donzelli c’erano anche in quel caso personaggi delle istituzioni. “Una cosa gravissima”, secondo il deputato.
Il responsabile dell’organizzazione di Fratelli d’Italia si riferisce a un caso specifico che non si conosce granché ed è lo stesso Donzelli che lo racconta: “C’è un assessore del terzo Municipio di Roma a guida Pd, Luca Blasi, che era presente quando hanno bruciato quel manichino: non solo non ha preso le distanze, ma ha detto che hanno fatto bene. Nessuno nel partito ha chiesto le sue dimissioni, è rimasto al suo posto e questo è molto grave“.