Dossieraggio, Gasparri (FI) a Notizie.com: “Fare piazza pulita in Procura antimafia, anche l’attuale gestione va commissariata”

“La Procura nazionale antimafia è una specie di santuario della legalità. Non ho alcun dubbio che si debba far piazza pulita. Anche l’attuale gestione va commissariata”. 

A parlare ai nostri microfoni è Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia. “Non mi sento garantito dalla Procura con Melillo che era capo di gabinetto di Andrea Orlando”, quando era ministro della Giustizia. “Serve trovare un Padreterno della magistratura da mandare oggi stesso a fare il commissario della Procura antimafia. Faccio fatica a trovarlo, ma ci sarà una persona adeguata”. 

Dossieraggio, Gasparri (FI) a Notizie.com: "Fare piazza pulita in Procura antimafia, anche l'attuale gestione va commissariata"
Dossieraggio, Gasparri (FI) a Notizie.com: “Fare piazza pulita in Procura antimafia, anche l’attuale gestione va commissariata” (Ansa Foto) – notizie.com

Mentre va avanti e si allarga l’inchiesta della Procura di Perugia sugli oltre 800 accessi abusivi alle banche dati per raccogliere informazioni su politici, vip e imprenditori, tra oggi e domani la Commissione parlamentare antimafia audirà i procuratori di Perugia Raffaele Cantone e dell’Antimafia Giovanni Melillo. Entrambi hanno chiesto di essere sentiti anche dal Comitato di presidenza del Csm e dal Copasir.

Melillo è il numero uno della Procura nazionale antimafia, per la quale lavoravano Pasquale Striano e Antonio Laudati. Il primo è il luogotenente delle Fiamme Gialle indagato per accesso abusivo ai database delle Segnalazioni di operazioni sospette della Procura nazionale antimafia, il secondo, l’ex sostituto procuratore, che guidava la struttura che riceveva le Sos.

Raffaele Cantone
Raffaele Cantone (Ansa Foto) – notizie.com

Non usa mezzi termini il senatore azzurro, anche nei confronti del precedessore di Giovanni Melillo, Cafiero De Raho, oggi deputato del Movimento 5 Stelle e vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia insieme con Mauro D’Attis (FI). Gasparri ritiene che non debba partecipare all’audizione: “Ancora non abbiamo inquadrato la dimensione temporale di questa vicenda. Quando sono cominciati gli accessi alle Sos, quanto sono durate? Potrebbero esserci state anche durante il periodo in cui De Raho era il capo della Procura. Io non lo so, ma è tutto da verificare. A quel punto, fa i controlli su ciò che ha fatto lui? A chi fa le domande, a se stesso?”.

Senatore Gasparri, ha chiesto che anche il governo venga in Aula.
Anche il governo ci deve dire qualcosa. E pure il presidente del Csm, Sergio Mattarella: si è occupato dei poliziotti di Pisa, potrebbe occuparsi anche dei magistrati di via Giulia, è un suo diritto”.

Giovanni Melillo
Giovanni Melillo (Ansa Foto) – notizie.com

Cosa pensa del fatto che nell’inchiesta sul presunto dossieraggio sono coinvolti anche dei giornalisti?
Il giornalismo di inchiesta è una risorsa del Paese. Ma qui pare che uno abbia fatto una telefonata. Avvalersi del comportamento illegale di una persona sleale, cioè Striano, è un bancomat dell’illegalità. Il giornalismo di inchiesta vuol dire andare sul posto, raccogliere notizie, seguire persone, è un’attività impegnativa. Fare una telefonata e chiedere se ci sono Sos cos’è, giornalismo di inchiesta? È una violazione. Non sono andati sul fronte di guerra a fare un’inchiesta sulle violenze russe in Ucraina sotto i bombardamenti”.

Verificare una notizia fa parte del lavoro giornalistico.
Questo non è giornalismo, ma rovistare nella spazzatura dell’illegalità. Come quando le Procure danno avvisi di garanzia ai giornalisti. Il giornalismo è un’altra cosa. Indro Montanelli andava in Ungheria, a Budapest, con la macchina da scrivere sulle ginocchia, non davanti alla Procura antimafia a chiedere le carte”.

Il punto è che quei documenti erano segreti?
Questo maresciallo faceva attività illegale e io credo nella consapevolezza o nell’omessa vigilanza dei vertici della Procura nazionale antimafia, ben più colpevoli del maresciallo”.

Alcuni presunti dossieraggi risalirebbero al periodo in cui si stava formando il governo Meloni. È stato un attacco alla democrazia?
C’è stato di tutto. Ieri Maria Elisabetta Casellati (ministra per le Riforme Istituzionali ndr.) mi ha raccontato che lei risulta osservata a gennaio 2022. All’epoca era presidente del Senato e possibile candidata al Quirinale. Perché? Solo perché era “in odore” di candidabilità”.

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