Sconfitta inaspettata per Joe Biden nelle primarie democratiche: battuto da uno sconosciuto nella politica americana
Batosta difficile da digerire per Joe Biden. Il presidente statunitense nella notte dei caucus democratici è stato battuto nelle Samoe americane dal candidato outsider James Palmer, riuscendo a ottenere 50 voti contro i 40 del numero uno degli USA. “La cosa più importante che possiamo fare come democratici è sconfiggere l’ex presidente Donald Trump“. Sono state le parole del cinquantaduenne ai microfoni di Cnn, per poi aggiungere: “Il mio obiettivo è dare energia ai giovani elettori e anche alle persone di centrosinistra e centrodestra, fornendo una visione positiva di ciò che siamo in grado di offrire nei prossimi quattro anni“. Parole cariche di motivazioni e voglia rinnovamento del sistema politico americano, pronunciate in un contesto inaspettato.
Nessuno, infatti, si attendeva un risultato di questo tipo. Palmer, d’altronde, è quello che nell’antichità i romani chiamavano un ‘homo novus’, un personaggio che fino a oggi era rimasto ben distante dal mondo della politica, fattore che rende ancora più incredibile e stupefacente la sua vittoria. Dall’altra parte, invece, cresce il rammarico in casa Biden. Vincente nei restanti 14 stati, quella samoana è stata l’unica sconfitta alle primarie democratiche. Sono pari, invece, i delegati ottenuti dai due candidati, conquistandone tre ciascuno sui sei a disposizione.
Chi è Palmer? L’imprenditore cresciuto con Bill Gates
Palmer è dunque un nuovo volto del panorama politico degli Stati Uniti. Un imprenditore, originario di Baltimora (Maryland), che ricopre il ruolo di partner nel New Markets Venture Partners. Il suo passato, però, è strettamente legato a uno degli uomini più influenti nel pianeta: Bill Gates. Divenuto da pochi giorni l’uomo più ricco del mondo, dopo aver scalzato Elon Musk, il proprietario di Amazon lo ha formato e cresciuto presso la Bill and Melinda Gates Foundation, Microsoft e Kaplan.
Uno sconosciuto che oggi è tra i nomi più chiacchierati d’America e che nella stessa campagna elettorale ha giocato sulla sua impopolarità: “Probabilmente vi starete chiedendo chi è Jason Palmer” diceva ai suoi futuri elettori, fornendo un’alternativa che non si basasse solo sul nome, o sulla sua storia, ma principalmente sul programma che proponeva al popolo americano. Basi sulle quali ha costruito la propria vittoria, celebrata così su X: “Sono onorato di annunciare la mia vittoria. Grazie all’incredibile community per il supporto. Questa vittoria è una testimonianza del potere delle nostre voci. Insieme possiamo ricostruire il sogno americano e dare forma a un futuro migliore per tutti“.