Parenzo contestato e bloccato alla Sapienza dal gruppo Pro-Palestina [VIDEO]

Il giornalista era stato invitato a un convegno all’università pubblica, ma è stato fermato da un blitz di un collettivo: “Non mi fanno parlare”

David Parenzo bloccato, contestato e aggredito verbalmente da un gruppo di ragazzi del collettivo di Pro-Palestina. La cosa bella e che fa sorridere parecchio è che urlano al giornalista di religione ebraica che è “un fascista“, quando sono proprio stati loro a comportarsi come tali non facendo parlare il giornalista anzi lanciandogli contro spazzatura e altro per impedirgli di parlare e dire la sua. Il modo più indegno e stupido per protestare anzi questa non è proprio una contestazione, ma una violenza vera e propria.  Ed è lo stesso Parenzo a fare il cronista su se stesso e a raccontare in diretta quando è successo: “Sono all’Università, c’è un convegno organizzato dai ragazzi di ‘Azione Universitaria’ e c’è un gruppo di persone che ci impedisce di parlare, urlano ‘Palestina Libera!“.

Il giornalista
Il giornalista David Parenzo contestato alla Sapienza (Screenshot Notizie.com)

E’ la denuncia forte e libera che lo stesso Parenzo fa sui social in un video girato da lui e che mostra in diretta la protesta di un gruppo di ragazzi che l’ha contestato nel corso di un convegno al quale era ospite e durante il quale avrebbe dovuto parlare. Non solo. Nel video, si vedono anche  alcuni giovani che battono insistentemente sul vetro creando un forte frastuono e anche con un fare minaccioso e intimidatorio.

 

David Parenzo continua a raccontare: “Ad un certo punto hanno anche buttato della spazzatura per terra hanno tirato fuori una bandiera palestinese, urlando ‘Parenzo fascista’. Non vogliono che parli, il loro obiettivo è che io me ne vada dall’università. Io ho ricevuto questo invito, si parla di parità di genere“. Una situazione incresciosa che lo stesso giornalista ha raccontato, mostrando come anche altri ragazzi volevano partecipare al convegno ma non è stato possibile. “C’è ancora la polizia che difende il nostro diritto di parlare“, racconta Parenzo.

 

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