C’è sempre più maretta interna, i risultati della Sardegna l’hanno ingigantita e il dissenso cresce. Si pensa già al successore di Matteo
Ha dato del “cretino” a Matteo Salvini, il direttivo dopo attenta riflessione e dibattito ha deciso di espellere Toni Da Re, storico esponente della Lega, che dopo 42 anni passati a correre a destra e manca per il Nord, ha lasciato baracca e burattini ed è nella sua casa a lavorare e pensare al futuro. La sua cacciata ha fatto riflettere tante persone, ma lui non si sente di fare polemica: “Mi sono arrivati tanti messaggi in privato, dal primo all’ultimo sono dispiaciuti e non vedono l’ora che tutto cambi”. Già dietro a Salvini c’è una protesta che non si vede, ma c’è assicura Da Re e lo dice apertamente sia a Repubblica sia al Foglio: “C’è eccome, solo che davanti non succede nulla, anche perché aspettano le Europee, lì sì che sarà il flop decisivo“.
“Ma come si fa a parlare in quel modo e a decidere in quel modo, non lo vedi che sta andando tutto in malora, dopo il successo delle ultime europee, ora c’è il flop, abbiamo perso tanti voti ed è successo perché il nostro leader ha fatto una serie di cagate una dietro l’altra“, non usa mezze parole l’europarlamentare della Lega Da Re anzi ex Lega, ma lui subito precisa, “ho dato almeno 120 mila euro in questi anni, credo di avere ogni diritto di starci“.
All’interno del partito nessuno è contento per quello che sta succedendo da qualche tempo a questa parte e Da Re subito sottolinea: “Ma come potremmo esserlo? C’è un partito che va allo sbando e noi pensiamo a tutt’altro invece di fare un congresso e decidere quello che si deve fare, no andiamo avanti con i ponti delle arance“.
La sua cacciata non è una sorpresa ed è lui stesso che lo dice: “Siccome Salvini non risponde mai al telefono ho deciso di esortarlo a fare in un modo o in un altro ma anche a cambiare la sua linea comportamentale che ci sta mandando allo sbando“.