Sparatoria in un bar, morto ragazzo di 27 anni: c’è un arresto, svelata la dinamica dei fatti
Una città intera ancora scossa e sotto shock per quanto accaduto nella serata di ieri, sabato 9 marzo, nel centro di Frosinone. Nel bar “Shake” c’è stata una sparatoria che ha visto come vittima un ragazzo di 27 anni. Si trattava di Kasmi Kesen, origine albanese, deceduto per le gravi ferite riportate. Tre, invece, le persone rimaste ferite: uno di loro è ricoverato in gravissime condizioni. Per il 27enne non c’è stato nulla da fare, una volta che il personale sanitario era arrivato sul posto non ha potuto fare altro che constatare il decesso.
Il tutto è accaduto nella centralissima e frequentatissima (soprattutto nel fine settimana) via Aldo Moro. Nel frattempo sono emerse delle importanti novità in merito a questa sparatoria. Tutto sarebbe nato al termine di una lite. Nel cuore della notte la polizia, che continua le indagini, ha arrestato uno degli aggressori: si tratta di Mikea Zaka. Quest’ultimo, anche lui albanese, anni 24 dinanzi agli investigatori ha confessato il delitto. Il tutto sarebbe legato ad una donna contesa.
Nel corso di questo attacco sono state tre le persone che hanno agito. La sparatoria è avvenuta poco prima delle ore 20 quando all’interno del locale erano presenti una cinquantina di persone. La versione del colpevole, però, non ha convinto del tutto gli inquirenti che stanno indagando nel settore del narcotraffico della Ciociaria. Non è un mistero che da mesi è in corso una faida per il controllo delle piazze di spaccio. Gli agenti sono riusciti a rintracciare uno dei tre aggressori nei pressi del “Casermone” di Frosinone (case popolari).
Le accuse nei confronti di Zaka sono molto gravi visto che si parla di omicidio premeditato e di triplice tentato omicidio. Sono state identificate le altre tre persone che, in questo momento, sono attualmente ricercate. Cosa è successo di preciso? In un primo momento sembrava che ad aprire il fuoco contro gli avventori fosse stato il gruppo arrivato al bar. Anche se le telecamere del bar e le ammissioni del colpevole alla polizia hanno portato ad una ricostruzione ben diversa.
Agli inquirenti il colpevole ha dichiarato che si trovava al bar con alcuni suoi amici e che, poco prima delle 19.30, era giunto nel locale insieme ad un gruppo di quattro connazionali. Da quel momento in poi sarebbe nata una vera e propria discussione. Ad estrarre la pistola non sarebbe stato, quindi, uno del commando arrivato al bar ma uno che già si trovava all’interno. Una versione che combacia con le immagini delle telecamere. Il 27enne e gli altri tre componenti del gruppo erano quelli arrivati allo “Shake”.
Ai poliziotti l’arrestato ha fatto sapere che la pistola non era sua, ma di uno del gruppo entrato nel locale e che sarebbe riuscito a strappargliela tra le mani. Una versione che, però, non convince del tutto gli inquirenti. Una vicenda che ha inevitabilmente sconvolto l’intera comunità ed il sindaco di Frosinone, Riccardo Mastrangeli. Quest’ultimo chiede maggiori controlli del territorio e più forze dell’ordine in città.