“La candidatura de L’Aquila a Capitale della Cultura 2026 rappresenta il riscatto dei comuni colpiti dal sisma e di tutte le aree interne dell’Appennino centrale”.
A parlare è il sindaco Pierluigi Biondi, che ai nostri microfoni racconta come questo traguardo sia stato possibile anche grazie al presidente della Regione rieletto Marco Marsilio: “La Regione Abruzzo, nella persona del suo presidente, Marco Marsilio, ha fortemente stimolato la candidatura del capoluogo di Regione, annunciando il proprio sostegno alla proposta lanciata dal Comune de L’Aquila”.
Biondi è anche il dirigente del Dipartimento Autonomie Locali di Fratelli d’Italia e durante la campagna elettorale di Marsilio si è esposto in prima persona affinché venisse riconfermato presidente: “È la prima volta in trent’anni che in Abruzzo un presidente viene riconfermato al secondo mandato. Un risultato che premia e conferma il buongoverno di Marco Marsilio, con il 53,5% delle preferenze e sette punti di vantaggio rispetto al candidato contendente”.
Sindaco, come definirebbe la campagna elettorale che ha portato alla rielezione di Marsilio a capo dell’amministrazione abruzzese?
“Quella del centrodestra è stata una campagna elettorale di contenuti contrapposta al solito atteggiamento denigratorio del centrosinistra che, evidentemente a corto di argomenti e di consensi, ha tentato di mistificare l’operato della giunta a trazione FdI tirando in ballo non solo tematiche inesistenti, ma il fantomatico “campo largo” che, nella realtà, non ha funzionato, anche perché le alleanze si costruiscono su basi solide e di lungo raggio, non all’occorrenza della tornata elettorale. La fiducia ottenuta dagli elettori ci ripaga del lavoro svolto e rappresenta una grande opportunità per la nostra terra di proseguire il percorso di crescita intrapreso”.
Ha dichiarato che grazie a Fratelli d’Italia l’Abruzzo è uscito dall’isolamento.
“Con la coalizione di centrodestra e la guida di Fratelli d’Italia, l’Abruzzo è finalmente uscito dall’isolamento cui era stato relegato dai governi precedenti perché ha ottenuto risultati mai raggiunti prima. Alla base di tutto c’è il lavoro congiunto tra governo centrale, Comune de L’Aquila e parlamentari di maggioranza, una filiera costruita nel tempo che ha saputo riconquistare credibilità nei confronti dei cittadini e ridare fiducia all’elettorato. La nostra è stata una campagna elettorale di contenuti, un resoconto oggettivo di quanto fatto negli ultimi cinque anni: dall’incremento di oltre mezzo miliardo di euro del Fondo di Sviluppo e Coesione rispetto alla precedente programmazione, alla ricostruzione post-sisma che ha beneficiato, già nella prima legge di Bilancio del governo Meloni, di uno stanziamento di circa 70 milioni spalmati in tre anni, fino al Piano di riordino delle rete ospedaliera, solo per citare alcuni tra i provvedimenti più importanti“.
E ora L’Aquila è candidata a Capitale della Cultura 2026?
“Fin dal nostro insediamento, nel 2017, abbiamo avviato un percorso improntato sulla cultura quale elemento fondante della rinascita e della rigenerazione delle aree interne. Crediamo fortemente nelle nostre radici, nella necessità di valorizzare le bellezze naturalistiche e architettoniche del territorio, dal centro storico dell’Aquila alle vette del Gran Sasso, fino ai borghi dell’Appennino centrale, luoghi che rappresentano un patrimonio che può convivere in modo armonico con innovazione, conoscenza e progresso. Non a caso il dossier di candidatura che abbiamo presentato al ministero della Cultura racconta una città multiverso, emblema di un ambizioso programma di sperimentazione artistica per la creazione di un modello socioeconomico multidisciplinare i cui ambiti possono diventare direttrici di sviluppo. L’Aquila ha la maturità giusta per diventare Capitale italiana della Cultura 2026. La Regione Abruzzo, nella persona del suo presidente, Marco Marsilio, ha fortemente stimolato la candidatura del capoluogo di regione, annunciando il proprio sostegno alla proposta lanciata dal Comune dell’Aquila. Un sostegno arrivato anche dal sindaco di Rieti, Daniele Sinibaldi. Rieti e L’Aquila sono due città legate storicamente, ma anche da un punto di vista umano e sociale. “L’Aquila, Città Multiverso” è per questo concettualmente proposta con le sue aree interne nelle sue molteplici dimensioni di territorio. La candidatura rappresenta anche il riscatto dei comuni colpiti dal sisma e di tutte le aree interne dell’Appennino centrale“.