Il generale orami parla quasi ogni giorno e dice sempre le stesse cose, anche se ci tiene a non essere franinteso
Va avanti a testa bassa e non cambia il suo pensiero. Ma ci tiene, e tanto anche, il generale Vannacci a far sì che non venga frainteso come succede spesso. Il quotidiano Libero lo intervista grazie all’occasione della presentazione del libro che avviene in una nota libreria del centro di Roma, il suo secondo manoscritto “Il coraggio vince”, che lo fa diventare più uno scrittore ultimamente che un militare a tutti gli effetti. Ma lui subito ci tiene a dire di “essere un patriota e non mi piace si pensi non sia così“, alzando il sopracciglio, come a far capire che questa cosa lo infastidisce parecchio. Eppure spesso il militare viene incalzato sui gay e sui trans, probabilmente per stuzzicarlo, ma lui risponde a tono: “Perché hanno poco su cui confrontarsi su altri temi. Il libro è fatto di 12 capitoli ma, alla fine, tutti si concentrano sulle solite questioni, ma spesso chi parla nemmeno l’ha letto”.
Tanti si concentrato su quanto accaduto con Paola Egonu, la campionessa di pallavolo che l’ha denunciato, ma lui non fa marcia indietro anche perché non ha mai voluto né ha mai offeso la Egonu: “In molti, in nome di una inclusività farlocca, vorrebbero cancellare la connotazione identitaria dei popoli e delle culture ma si devono rassegnare”, le parole del generale che poi cerca di andare in profondità: “ La realtà è concreta, è davanti agli occhi di tutti. Così come la recentemente eletta miss Zimbabwe, una donna bianca, bionda e con gli occhi azzurri. Se io fossi di cittadinanza giapponese non verrei riconosciuto a prima vista come un giapponese perché non ho né il fisico né i tratti somatici di un orientale”.
Tanti attaccano Vannacci sul fatto che sia razzista, ma è lui stesso che quasi ci rimane male e parte da lontano: “Il razzismo è quell’ideologia che ritiene che una etnia possa essere geneticamente superiore rispetto ad un’altra. E Io questa cosa non l’ho mai detto, mai scritta né tantomeno e soprattutto mai pensata in via mia, e invece passo per essere un razzista xenofobo. Una bestialità“
Si passa al ministro Crosetto e molti, anche qui, pensano sia un fatto personale o quasi, ma Vannacci risponde con calma e diplomazia: “Nessun Generale di Divisione ha rapporti diretti col ministro della Difesa a meno che non faccia parte dei suoi diretti collaboratori e così neanche io ho contatti con lui. Non parlo di questa vicenda. Il Ministro Crosetto è il mio Ministro a cui mi lega un rapporto di onore, disciplina e rispetto“. E sulla politica ma non sulla sua possibilità di candidarsi: “Cosa manca alla politica? La capacità di realizzare in tempi brevi e compatibili con la frenesia del mondo moderno i cambiamenti necessari a garantire sempre più prosperità, ricchezza e benessere“. E sul fatto se si senta o meno di destra, il generale Vannacci risponde un po’ misteriosamente: “Non mi esprimo mai sulla politica ma mi sento e sono un patriota, difensore degli interessi nazionali e legato alla cultura, alle radici, alle tradizioni e all’identità italiana. Mi sento un difensore delle libertà individuali e di impresa“