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Ucraina, Bertolotti (Ispi) a Notizie.com: “Le Pen obbligata al cambio di rotta dopo le parole di Macron”

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Giovanna Sorrentino

Mentre il presidente francese Emmanuel Macron ribadisce la possibilità di inviare truppe in Ucraina, negli ultimi tempi la leader dell’opposizione Marine Le Pen ha cambiato posizione sull’aggressione russa. 

Ha espresso il suo sì incondizionato alla causa ucraina, definendo “eroi” gli ucraini che combattono in difesa della propria terra nei confronti di Putin. “È innanzitutto grazie all’eroica resistenza del popolo ucraino che la Russia si è trovata nel fallimento – ha dichiarato Le Pen – la Francia ha fatto il massimo nel giusto sostegno a questo eroismo”.

Ai nostri microfoni, Claudio Bertolotti, ricercatore Ispi, analizza la situazione.

Ucraina, Bertolotti (Ispi) a Notizie.com: “Le Pen obbligata al cambio di rotta dopo le parole di Macron” (Ansa Foto) – notizie.com

Dottore, negli ultimi mesi Marine Le Pen ha cambiato posizione nei confronti della guerra in Ucraina. Ha definito “eroi” gli ucraini. Cosa è successo?
Lo trovo un passaggio molto interessante. Credo che sia una risposta obbligata all’approccio di Macron, che è estremamente nazionalista, forte, coraggioso e forse anche spregiudicato, di cui non si conoscono bene le ragioni. In questo contesto Le Pen non ha potuto porsi in una posizione opposta, perché a fronte degli interessi nazionali e di una Francia forte, che si pone come avanguardia di un intervento a supporto diretto dell’Ucraina, non ha potuto fare diversamente”.

Perché questa inversione di rotta?
Sul piano delle relazioni internazionali, la Russia di Putin si sta ponendo un po’ fuori – ora più che mai in campagna elettorale – dai paletti dei Paesi liberali e democratici, di cui comunque Le Pen è rappresentante. Rispetto alla sua narrazione ha fatto una inversione di rotta: ma si tratta di linguaggio politico e non di un’azione del governo”.

Claudio Bertolotti (Ispi) (Ansa Foto) – notizie.com

Cosa ha spinto Macron ad assumere una posizione più dura sulla possibilità di inviare le truppe in Ucraina contro Putin?
Fatico a trovare una ragione nel cambio umorale – più che di postura sul piano delle relazioni internazionali – fuori dal normale approccio a cui Macron ci ha abituati nel corso degli anni. La sua affermazione è molto azzardata, anche perché il resto dei Paesi europei sono lontani dal prendere una decisione del genere. Poi bisogna capire cosa intenda Macron rispetto all’invio dei soldati. Immagino che possa inviarli come istruttori o come consiglieri militari, non come combattenti al fronte. È abbastanza improbabile l’idea che possano esserci dei battaglioni francesi schierati contro la Russia”.

Allora perché sottolinearlo con tanta veemenza?
Credo che quella di Macron sia una scelta politica per spronare l’Europa a fare di più ed essere coerente con le affermazioni e posizioni assunte in questi due anni e che ora sembra siano meno convinte. Tanto più che gli Usa hanno messo in stand-by un aiuto consistente di 60 miliardi di dollari, che al momento non ci sono ma sarebbero necessari all’Ucraina a fronte di una possibile ulteriore offensiva russa”.

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Giovanna Sorrentino