Beach Volley, Paolo Nicolai: “A Parigi per una medaglia”

Il giocatore italiano, già argento a Rio de Janeiro in coppia con Lupo, adesso punto di nuovo alla storia

Paolo Nicolai vuole concedere il bis. Ci è già riuscito a Rio de Janeiro in coppia con Daniele Lupo, prendendosi un argento storico nella finale contro il Brasile padrone di casa. Adesso ha l’obiettivo di prendersi un’altra medaglia a Parigi, dove – pur in attesa dell’ufficialità – si giocherà le sue opportunità in coppia con Samuele Cottafava.

Paolo Nicolai a Parigi per vincere una medaglia
L’intervista a Paolo Nicolai – Notizie.com

Ne ha parlato a Notizie.com a margine della presentazione della nuova stagione del beach volley italiano: “È stupido pensare di andare a giocare una competizione solo per partecipare. Poi da lì a giudicare come è andato il percorso e come è andata la competizione solo dal risultato è altrettanto stupido. Nascondersi però non è una cosa che mi piace fare, quindi sicuramente andremo con il massimo delle ambizioni possibili, sapendo che per arrivare a giocare le ultime partite devi vincere le prime. Serve l’umiltà giusta di sapere che ogni partita sarà quella che potrebbe essere determinante per arrivare fino in fondo“.

Paolo Nicolai a Notizie.com

Sarebbe il giusto premio dopo quasi vent’anni vissuti da portabandiera della federazione: “Dopo tanti anni si sente forte il senso di identità rispetto alla federazione, che per me è stata come un club. Nel beach volley si tende spesso a vedere cosa non è stato fatto che si poteva fare. Bisogna riconoscere però anche quanto di buono è stato fatto, non solo per i dirigenti, ma anche per gli atleti, per rendersi conto che comunque si fa parte di qualcosa che anno dopo anno va avanti“.

Nicolai intervistato da Notizie.com
Cottafava e Nicolai in azione (Ansa) – Notizie.com

E che adesso può puntare ancora a una medaglia, da conquistare in coppia con Samuele Cottafava: “Mi viene attribuita la cosa di averlo scoperto, ma era difficile non scoprilo. Sono talenti che si mettono in mostra. Lui è stato bravo a bruciare le tappe e andare subito a giocare nelle massime competizioni non facendo sentire la differenza. Posso dire di essere orgoglioso, sia del mio compagno che del team che ci accompagna, anche se non sono in panchina o molto visibili. Poi è normale che vorremmo provare a vincere alle Olimpiadi. Il mio ricordo più bello è probabilmente quella di Londra, giocata in Europa, con la possibilità di esserci dei famigliari. Pensare di giocarla un’altra in Europa a Parigi, con la mia famiglia che nel frattempo si è allargata, sarà bellissimo. È una delle cose che mi ha motivato di più in questi anni“.

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