Cda Stm, tensione con Parigi: ministro Urso ha la soluzione

Nel corso di una intervista che ha rilasciato al quotidiano “La Repubblica” è intervenuto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso 

L’obiettivo principale è quello di stemperare, quanto più possibile, le tensioni che si sono create con la Francia. In particolar modo sulla questione relativa alla sorte di ST Microelectronics e il baricentro dell’azienda. In merito a questa vicenda ha voluto fare il punto della situazione Adolfo Urso. L’attuale ministro delle Imprese e del Made in Italy ne ha parlato nel corso di una intervista che ha rilasciato al quotidiano “La Repubblica”.

Intervista alla 'Repubblica'
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso (Ansa Foto) Notizie.com

Sulla questione relativa ai chip ammette che si sta passando dalla competizione ad una prima collaborazione. Lo stesso Urso, dopo aver guidato il G7 italiano dedicato a Industria e tecnologia, fa sapere che ognuno ha come obiettivo di avere quanta più produzione possibile nel nostro Paese. Proprio come quello che sta facendo, in questo momento, l’Italia.

Urso ammette: “L’Europa deve investire 500 miliardi di euro l’anno”

Il ministro ha affermato che deve continuare a prevalere la collaborazione. Soprattutto per poter garantire le forniture in caso di nuove e possibili crisi. Tanto da annunciare che le condizioni geopolitiche, già da un bel po’ di tempo, sono cambiate e la maggior parte delle persone ne è consapevole.

Intervista alla 'Repubblica
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso (Ansa Foto) Notizie.com

Per quanto riguarda l’argomento delle risorse il ministro menziona le parole rilasciate, tempo fa, da parte dell’ex presidente del Consiglio, Mario Draghi. Proprio quest’ultimo aveva affermato che l’Europa deve avere il coraggio di investire nelle grandi transizioni. A costo di impiegare una cifra importante come 500 miliardi di euro l’anno. Altrimenti il rischio è che il mercato unico possa essere diviso. Segno del fatto che le risorse devono continuare ad essere comuni.

In conclusione il ministro ha precisato: “Dopo aver detto questo sono del parere che l’Italia deve essere in grado di poter competere nell’attrazione di investimento e non solo. Motivo? Perché ha un ecosistema a dir poco favorevole ed un mercato con una grande domanda. Partendo dalle automotive fino ad arrivare agli elettrodomestici“.

Gestione cookie