Le parole del vicepremier Matteo Salvini dopo le elezioni in Russia hanno messo in imbarazzo il governo italiano.
Non solo il governo, ma anche l’istituzione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che non ha inviato le congratulazioni a Vladimir Putin dopo la vittoria alle presidenziali.
Emerge un retroscena particolare che potrebbe anche mettere in discussione le parole dei politici quando parlano di governo stabile. Dopo la vittoria di Putin, domenica scorsa la premier Giorgia Meloni, mentre era in ritorno dal Cairo, avrebbe inviato un messaggio al ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, chiedendogli di intervenire “per adesso” sull’esito delle elezioni al Cremlino.
La linea dell’esecutivo prevedeva che la situazione dovesse essere gestita dalla Farnesina fino al suo ritorno, ma dopo qualche ora, Matteo Salvini interviene: “Quando il popolo vota ha sempre ragione, ovunque voti”. Poco importa se dietro le elezioni in realtà ci sia l’ombra della manipolazione e dei brogli, come ha fatto presente anche il vicepremier Tajani: “Le elezioni sono state caratterizzate da forti pressioni, anche violente. Navalny è stato escluso da queste elezioni con un omicidio, abbiamo visto le immagini dei soldati nelle urne, non mi sembra che sia un’elezione che rispetta i criteri che rispettiamo noi”. E ha ribadito: “La politica estera la fa il ministro degli Esteri”.
Poco dopo la Lega ha corretto il tiro con una nota ufficiale: “In Russia hanno votato, non diamo un giudizio positivo o negativo del risultato, ne prendiamo atto e lavoriamo (speriamo tutti insieme) per la fine della guerra e il ritorno alla pace”. Ma ormai era troppo tardi, perché la premier Giorgia Meloni era già su tutte le furie per la posizione scomoda in cui si trovava proprio mentre si stava occupando di importanti questioni internazionali, come la guerra in Ucraina e quella tra Israele e Hamas.
Lo stesso stava facendo il ministro degli Esteri a Bruxelles, trattando con i colleghi una dichiarazione congiunta per contestare il voto nei territori ucraini occupati dai russi. Secondo i rumors, la presidente del Consiglio avrebbe anche inviato un messaggio di fuoco a Matteo Salvini. C’è il silenzio da parte della maggioranza, solo Francesco Lollobrigida interviene sull’argomento.
È la seconda uscita del ministro leghista che mette in imbarazzo il governo, e la prima riguardava sempre la Russia, in particolare la morte di Alexei Navalny. Ci saranno conseguenze per lui?