Il vice-presidente della Camera non si tira indietro sulle dichiarazioni della Lega pro Putin in qualche modo: “Salvini vive un momento -pre-elettorale”
Momento delicato e assai complesso. In Russia si è votato, con una vittoria schiacciante da parte di Putin. Una vittoria che ha creato imbarazzo per il plebiscito che c’è stato a favore dell’attuale presidente in carica dal 2000. Elezioni presidenziali che non hanno ricevuto tanto consenso a livello mondiali, solo alcuni paesi come la Cina, l’India e pochi altri hanno fatto complimenti e congratulazioni, come si fa in questi casi al presidente confermato. In Europa nessuno, solo timidamente l’Ungheria, anzi la maggior parte dei paesi della Ue hanno aspramente criticato il voto e il modo di andare a votare. Ecco che all’improvviso appare dal nulla Salvini che fa dichiatazioni pro-Russia e facendo capire che se la gente ha scelto Putin, la gente russa ha ragione. Apriti cielo. “Credo sia un momento pre-elettorale particolare, e anche molto per la Lega..“, sottolinea a Repubblica il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè.
Non hanno fatto piacere quelle dichiarazioni da parte di Matteo Salvini che hanno messo in grande difficoltà il governo e facendo arrabbiare tutti, praticamente. Da Tajani, che gli ha risposto a tono, a tanti altri, ma anche Mulè non si tira indietro: “Faccio notare che è stata la stessa Lega che ha ritenuto opportuno specificare il significato di quelle parole per evitare dei fraintendimenti”. E sul voto che c’è stato in Russia, Mulè, che è vice-presidente della Camera, è altrettanto chiaro, forse fin troppo chiaro e fa una metafora che appare azzeccata: “Per me è tutto alla luce del sole, ricordo che se la Dc faceva i manifesti con scritto “nel segreto della cabina Dio ti vede ma Stalin no”, in Russia, più o meno, è stato lo stesso se non peggio “Dio ti vede e Putin anche”. E poi va nello specifico: “Per intenderci, chi andava a votare aveva la pistola puntata nella tempia, quasi nel vero senso della parola. Era una roulette russa più che un voto“.
Tutti in maniera univoca pensano che la Lega poteva evitare di fare dichiarazioni di questo genere, mettendo in imbarazzo il Governo. “La Lega è compatibile nella misura in cui sostiene l’indirizzo politico del governo in politica estera, attraverso il voto in Parlamento. E lì non sono mai venuti meno, il loro è stato un comportamento ineccepibile, a differenze di altre forze dell’opposizione disunite in politica estera. Poi ci sono le dichiarazioni di Salvini, certo, ma ognuno guarda in casa sua e l’affidabilità non la si misura dalle sue dichiarazioni“.