Dura la condanna al gesto della pistola fatto dallo studente nei confronti del premier Meloni. Il presidente del Consiglio: “Colpisce una vicenda simile”.
Un braccio allungato verso il premier Meloni e le mani a mimare una pistola. E’ questo il gesto fatto da un ragazzo dell’Istituto Righi di Roma durante le comunicazioni del presidente del Consiglio in vista della prossima trasferta a Bruxelles.
Lo studente era seduto in prima fila insieme a una compagna e due docenti. Una delle professoresse è intervenuta immediatamente e gli abbassa il braccio. Poco dopo il ragazzo è stato raggiunto anche dallo staff di Palazzo Madama per rimproverarlo. Alla fine il tutto è ritornato alla normalità, ma non sono mancate le dure reazioni da parte della politica e della stessa scuola. Gli unici a difendere il giovane sono stati i compagni che hanno parlato di “un simbolo di lotta“.
La condanna del mondo politico è stata immediata. Il presidente La Russa, citato da La Repubblica, ha ricordato che “si tratta di un gesto non elegante avvenuto mentre salutavo gli studenti di una scuola di Roma. Condanno duramente il gesto anche se a farlo è stato un ragazzino“.
Anche il premier Meloni è ritornato sulla vicenda sottolineando che “il gesto è avvenuto nel giorno in cui ricorre l’omicidio di Marco Biagi. Un servitore dello Strato che ha pagato la vita la disponibilità verso le istituzioni“. Il capogruppo di FdI Malan, invece, ha parlato di un qualcosa senza precedenti e si è augurato che “le autorità scolastiche prendano adeguati provvedimenti“.
Il liceo Righi è pronto ad intervenire nei confronti del ragazzo. Intercettata dall’Ansa, il preside Cinzia Giacomobono ha assicurato che “sarà preso un provvedimento disciplinare per quanto successo. Sono corse che non vanno fatte. Non è prevedibile tutto quello che i ragazzi possono fare, noi insegniamo ogni giorno il rispetto e i valori della democrazia, ma siamo consapevoli che nella nostra scuola ci sono studenti di estrema sinistra e destra“.
Il dirigente scolastico ha aggiunto che la situazione sarà valutata “dal Consiglio di classe anche in base al regolamento e alla gravità di quanto compiuto. Ci dispiace e chiediamo scusa“.