Alfredo Cospito, arriva la decisione ufficiale sul 41 bis: la scelta da parte della Cassazione
Si ritorna a parlare nuovamente di Alfredo Cospito, ovvero dell’anarchico che nel 2014 è stato condannato a 9 anni e 5 mesi di reclusione per la gambizzazione di Roberto Adinolfi, dirigente della Ansaldo Nucleare. Nelle ultime ore è arrivata la decisione ufficiale da parte della Cassazione per quanto riguarda l’istanza del terrorista contro il 41 bis. Proprio la Cassazione ha dichiarato “inammissibile” l’istanza che è stata prontamente presentata da parte dei legali dell’anarchico contro la decisione del Tribunale di Sorveglianza.
La stessa che, lo scorso 23 ottobre, aveva confermato per lui il carcere duro. Ricordiamo che Cospito è attualmente detenuto in regime al 41 bis nella prigione di Sassari. Nella giornata di ieri, martedì 19 marzo, si era svolta l’udienza dove il procuratore generale della Cassazione aveva optato per il “no” in merito al ricorso che era stato presentato da parte dell’avvocato Flavio Rossi Albertini che, nella giornata di oggi, ha reso nota la decisione da parte della Suprema Corte.
Cospito, la decisione della Cassazione: “Inammissibile istanza contro il 41bis”
Chi è Alfredo Cospito? Nativo di Pescara, si trova nel carcere di Bancali, in quel di Sassari, da più di dieci anni. Nel 2014 è stato condannato a 10 anni ed 8 mesi per aver gambizzato Roberto Adinolfi. Non solo: è anche accusato di aver piazzato due bombe, a basso potenziale, nelle vicinanze della Scuola allievi carabinieri di Fossano (provincia di Cuneo) nella notte tra il 2 e il 3 giugno del 2006. Fortunatamente quella esplosione non causò vittime. E’ diventato protagonista per essere risultato il primo anarchico condannato al 41 bis.
Dallo scorso ottobre è in sciopero della fame. La sua condizione carceraria si è aggravata, con il passaggio al 41 bis, così come stabilito da un decreto del Ministero della Giustizia, secondo il quale Cospito, comunicando con l’esterno, manterrebbe i legami con il gruppo anarchico di riferimento. Non solo: l’anarchico è stato identificato anche come “capo ed organizzatore” di una associazione con finalità di terrorismo. Per questo venne condannato a 20 anni di reclusione in primo e secondo grado.
Nel mese di luglio dello scorso anno la Cassazione ha deciso di riformulare le accuse nei confronti dello stesso Cospito. Tanto da trasformarle in: strage contro la sicurezza dello Stato. Un reato non da poco visto che prevede l’ergastolo ostativo.