Aggredito con machete in strada, necessaria operazione per l’amputazione della gamba per la vittima: possibile svolta nelle indagini
Nella serata di ieri, mercoledì 20 marzo, la squadra mobile di Torino ha arrestato un giovane italiano. Quest’ultimo, poco più che ventenne, è accusato di tentato omicidio per l’aggressione nei confronti di un 24enne. La vittima, nel pomeriggio di martedì, è stato aggredito a colpi di machete mentre stava facendo una passeggiata in monopattino con la sua fidanzata. Fino a quando, ad un certo punto, due aggressori non si sono avvicinati a lui. Uno di loro lo ha colpito alle spalle, in più di una occasione, con l’arma tagliente.
Trasportato in ospedale in gravissime condizioni il personale medico non ha potuto fare altro che procedere con l’amputazione della gamba sinistra visto che aveva perso moltissimo sangue. Nel cuore della notte è stato sottoposto a due interventi chirurgici. Come riportato in precedenza, però, uno dei sospettati di questa aggressione è stato trovato in un albergo di Torino e portato in questura dove è stato interrogato, per tutta la notte, dagli investigatori.
Torino, catturato presunto aggressore del ragazzo ferito a colpi di machete
Si cerca ancora di capire il motivo di questo folle gesto visto che la prima versione dei fatti non convince di molto gli inquirenti (apprezzamenti nei confronti di una ragazza). Segno del fatto che potrebbe esserci decisamente altro nascosto. Non si fermano le ricerche delle forze dell’ordine che stanno dando la caccia al secondo complice. La vittima, invece, è ancora ricoverata in ospedale in gravissime condizioni. I medici hanno fatto il possibile per salvargli la gamba, ma purtroppo non è bastato.
L’aggressione è avvenuta nel pomeriggio di martedì 19 marzo quando la vittima si trovava con la sua fidanzata nel quartiere Mirafiori Nord. La persona fermata ha dichiarato di essere innocente e di non sapere nulla di quanto accaduto. Alcuni testimoni rivelano che, dopo l’aggressione, i due siano fuggiti a bordo di un TMax. Nel frattempo arrivano le prime informazioni sul sospettato: per un breve periodo ha vissuto in Spagna. Dopo che era stato rintracciato dalla polizia era convinto che si trattasse dell’esecuzione di un provvedimento spagnolo.
Come riportato in precedenza, però, si studiano altre ipotesi su questa brutale aggressione. In primis quella della gelosia (anche se non convince del tutto gli inquirenti), delle avance non richieste e spregiudicate, una foto osé che la vittima aveva inviato via WhatsApp alla fidanzata dell’aggressore. La fidanzata della vittima, però, è sicura che ad aggredire il compagno (piccoli precedenti per droga) sia stato proprio la persona fermata visto che lo ha riconosciuto. Partita la caccia a chi, invece, guidava la moto.