La scelta del ministro dell’Interno di ipotizzare uno scioglimento per mafia del comune di Bari sta facendo discutere
Una scelta che ha fatto discutere. Un’ipotesi che ha sollevato tantissime polemiche, ma la scelta del Viminale di istituire una commissione che valuti se sia il caso o meno di sciogliere per mafia il Comune di Bari ha sollevato un bel polverone. Il Sindaco, vulcanico e a volte rocambolesco, Antonio Decaro è provato, tanto amareggiato per quello che sta succedendo. Proprio lui che va in giro da tempo con la scorta e che dovrebbe essere l’ultimo su cui avere dubbi anzi, nella sua testa il governo dovrebbe appoggiarlo e sostenerlo ancora di più, ma non facendo scelte come quella di sciogliere addirittura il comune. L’insinuazione che ci possano essere dei condizionamenti mafiosi al Comune di Bari è una cosa che proprio non riesce ad accettare. “Ho paura per me e per la mia famiglia, però un sindaco non si può girare dall’altro lato. L’atto di guerra di cui ho parlato? Mi sono inquietato, quella foto di un gruppo di parlamentari del centrodestra che entrano nella stanza del ministro dell’Interno mi ha scosso“.
Non si dà pace, Decaro, ma prova comunque ad andare avanti anche se così è difficile e ammette che “inizialmente ho pensato fosse una forte sgrammaticatura istituzionale”, e credeva fosse una situazione da parte del centrodestra di “mettere le mani avanti dal momento che la consigliera arrestata è stata eletta nel 2019 proprio con quello schieramento“. Poi però si è accorto che c’era qualcosa di diverso e questo l’avrebbe notato da un certo tipo di movimento che si stava generando con una serie di dichiarazioni che venivano fuori minuto dopo minuto. “Era tutto sproporzionato rispetto a quello che aveva detto il procuratore capo di Bari Roberto Rossi che in conferenza stampa, il giorno dell’operazione, aveva dichiarato che si trattava comunque di un caso circoscritto, ricordando il lavoro fatto dalla mia amministrazione nella lotta alla mafia“.
E’ scioccato Decaro, non riesce proprio a passarci sopra, per questo il suo è un appello accorato e quasi disperato mentre parla ai cittadini e davanti a tanti giornalisti. Non riesce a capire il motivo di così tanta fretta, soprattutto davanti a consigliere eletti nel centrodestra poi passati alla maggioranza anche se “io ero contrario alla loro entrata nel governo comunale anche perché erano state abbastanza dure in campagna elettorale“, ricorda Decaro che cin tiene ad aggiungere un aspetto: “Mi fido delle istituzioni, sono un sindaco e anche il presidente dell’Anci che in questi anni ha rappresentato i sindaci di tutti i Comuni, non ho mai mancato di rispetto a un ministro. Ma è la fretta che c’è stata che mi ha inquietato, la fretta con la quale ad esempio dovevo consegnare le carte in Prefettura“.
Anche il governatore della Puglia Michele Emiliano è preoccupato per quello che sta succedendo e lo dice: “Ci vorrebbe più saggezza nel decidere e il governo dovrebbe essere più prudente in casi del genere, anche perché parliamo di un sindaco che è sotto scorta e non è proprio una cosa da sottovalutare”